“Assolutamente tutto ciò che arriva dallo Stato in termini di scuole e mense deve essere dato a organizzazioni affini al governo Morales” racconta Daniela, “ci perseguitano tutti, tutti sotto minaccia, nessuno osa denunciare e le cose si vedono sempre peggio” dice la professoressa di Jujuy e racconta il caso della sua scuola che riceveva i sussidi statali per la mensa della scuola dove vanno mille alunni. Fondi negati sistematicamente fino a quando ha fatto una denuncia pubblica alla radio “FM Universidad” di Jujuy. La denuncia ha ribaltato la situazione e per questo Daniela invita a non rassegnarsi e a organizzarsi per resistere allo stato di terrore in cui hanno messo la gente di Jujuy.
Continua il suo racconto:”bisogna sapere che la maggior parte dei genitori dei bambini della Tupac è senza lavoro da mesi, per cui i bimbi mangiano solo a scuola, quelle sono le sole calorie che gli arrivano”.
Sono molte le scuole in questo stato di abbandono e persino molti dipendenti municipali e provinciali non ricevono il salario da mesi; nessuno protesta per paura di essere licenziato.
Sia questa professoressa che altri testimoniano la persecuzione ideologica che vivono. I media sono asserviti e complici del potere politico. La giustizia viene usata per spaventare i lavoratori e i dirigenti sociali, la criminalizzazione della protesta sociale è sistematica. Ci sono centinaia di persone in galera, a volte solo per cercare di obbligarli a denunciare qualcun altro, generando un ambiente frammentato, sospettoso e disunito come ai tempi peggiori del terrorismo di Stato.
“Sindaci che lavoravano con Milagro Sala sono diventati complici nelle denunce contro di lei e la Tupac, i peronisti si girano da un’altra parte quando non sono complici nella caccia alle streghe che nessuno si azzarda a fermare”, spiega ancora la professoressa, che lavora in una delle tante scuole della Tupac Amaru a Jujuy. “C’è una gran paura, dato che basta che qualcuno dica qualcosa e ti mettono dentro, non serve nessuna prova” conclude.
La situazione de Milagro Sala
Il giornalista Horacio Verbitsky ha incrociato Gerardo Morales su un aereo per Jujuy; quando ha chiesto notizie sullo stato di detenzione illegale di Milagro Sala, il governatore gli ha assicurato di avere più di 60 denuncie da presentare per mantenerla in prigione, anche se cadessero tutte per mancanza di prove. Perfino arrivano denunce “spontanee” contro la fondatrice della Tupac Amaru. Come nel caso della deputata provinciale del Frente Para la Victoria (partito che appoggiava il precedente governo, n.d.t.), Mabel Balconte, che ha dichiarato che trasportava soldi in valigie da Buenos Aires a Jujuy.
La dichiarazione sconclusionata della deputata arriva anche a mettere in mezzo il figlio dell’ex-presidente, Máximo Kirchner; è stato il segretario stesso della Balconte, Santiago Hamud, a smentire la denuncia: “Piangeva per quel che stava succedendo a Milagro Sala, non ci poteva credere. E sono rimasto stupito che lei facesse la stessa cosa che la indignava tanto, fare denunce false. Aveva paura per lei e i suoi figli, che finissero in galera; era un po’ che il governatore Morales le faceva pressione perché denunciasse La Flaca (Milagro Sala)”, ha detto. Il segretario ha aggiunto che la denuncia è stata totalmente pilotata e ha denunciato pubblicamente le minacce a vari dirigenti di Jujuy.
Alejandro “Coco” Garfagnini, segretario nazionale della Tupac Amaru a Buenos Aires e di fatto sostituto di Sala nel coordinamento ha definito lo denuncia di Balconte come “una sequenza in più del film che sta girando Gerardo Morales con la complicità del governo nazionale”; lunedì scorso ha presentato una denuncia presso la corte federale “contro il governatore Morales come autore intellettuale, contro il giudice Miranda per estorsione e contro Balconte por calunnia in questa nuova manovra contro Milagro Sala”.
Nonostante la debolezza delle prove, il processo contro Milagro va avanti grazie alle infinite irregolarità di Morales che ha anche nominato deputati del suo partito Giudici della Corte Suprema. Un’ennesima violazione del domicilio di Sala è avvenuta in questi giorni.
Il racconto della perquisizione fatto da una vicina di casa: ”Battevano da tutte le parti, muri, il tetto; erano 50 persone e si son portati via della valigie vuote, nient’altro. Arrestavano persone che passavano di lì. Anche a Alto Comedero hanno arrestato un sacco di gente”. In tutto il 29 aprile ci sono state una ventina di perquisizioni, compresa la quarta perquisizione della casa di Milagro Sala e Raúl Noro a Jujuy. Sono entrati anche in casa di gente che non aveva alcuna relazione con i procedimenti in corso, dimostrando una volta di più il livello di improvvisazione che regna nella giustizia locale.
Il sequestro delle valigie ha un aneddoto da vaudeville: si analizzerà se hanno contenuto soldi dato che il giudice ha dichiarato che “puzzano di denaro”, prova irrefutabile che esistano questi viaggi di milioni di dollari. Irrefutabili come la permanente denuncia mediatica secondo la quale la Tupac Amaru sarebbe un’associazione paramilitare e che sarebbero equipaggiati ed addestrati per prendere il potere con le armi. Armi e dollari che non si sono mai trovati, né nelle case, né nelle migliaia di alloggi costruiti dalla Tupac a Jujuy, nemmeno nelle scuole, o negli ospedali, nelle cooperative di lavoro e ancor meno nei parchi aquatici costruiti nei quartieri e a cui il governatore intende negare la fornitura di acqua.