Secondo il rapporto pubblicato da Reporters Senza Frontiere (RSF) per il 2016 la Repubblica di Turchia è scesa di due posti nella scala mondiale, composta da 180 paesi.
La relazione è stata condivisa con il pubblico durante una conferenza stampa svoltasi il 19 aprile a Washington. Ecco le motivazioni della posizione della Turchia, reperibili sul sito web ufficiale dell’organizzazione:
“Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha intrapreso un’offensiva contro i media della Turchia. I giornalisti sono perseguitati, molti sono stati accusati di “aver insultato il presidente” e Internet è censurato in modo sistematico. Il contesto regionale – la guerra in Siria e l’offensiva turca contro i curdi del PKK – sta esacerbando la pressione sui media, che sono anche accusati di promuovere il “terrorismo”. I media e la società civile comunque resistono all’autoritarismo crescente di Erdogan”.
Reporters Senza Frontiere pubblica un rapporto sulla libertà di stampa dal 2002. Il pluralismo, l’indipendenza dei media, l’auto-censura, la trasparenza, le norme di legge, le misure adottate, gli attacchi alle infrastrutture e ai giornalisti sono i parametri che vengono presi in considerazione nella sua pubblicazione. Nel rapporto di quest’anno la Turchia si trova tra il Tajikistan e la Repubblica Democratica del Congo.