Sono finalmente online i nostri documenti tematici, frutto del magnifico lavoro svolto nel 2015 da 100 ambasciatori e ambasciatrici provenienti da associazioni, imprese, mondo accademico. Abbiamo chiesto loro di lavorare per quattro mesi attorno a diciassette tavoli per elaborare dei documenti tematici che presentassero la fotografia attuale del nostro Paese, una visione comune di come potrà essere l’Italia nel 2040 e delle proposte di azioni concrete per arrivarci, sia a livello nazionale che a livello individuale. Ecco il risultato!
Prima di iniziare a leggere, hai impegni per il 2040? Se non hai ancora fissato le tue vacanze, non vuoi andare a trovare tua zia e non hai ancora organizzato partite di calcetto con gli amici o gite fuori porta tieniti libero, perché nel frattempo l’Italia potrebbe essere diventato un paese molto diverso! Un paese che ha rimesso al centro la propria bellezza e biodiversità, alimentato al 100% da energie rinnovabili, in cui mangiamo cibo buono e locale, amiamo i viaggi lenti, a piedi o in bicicletta, in cui l’informazione e l’educazione sono realmente libere e la riuscita economica non è misurata dal Pil.
Non siamo impazziti, siamo semplicemente euforici perché finalmente dopo tanto lavoro sono online i documenti tematici a cui abbiamo lavorato nell’ultimo anno. 17 innovativi documenti scritti da 100 ambasciatori sul territorio in cui immaginiamo un Paese diverso e proponiamo delle azioni per costruirlo assieme!
Nel 2015 abbiamo chiamato a raccolta 100 ambasciatori e ambasciatrici provenienti da associazioni, imprese, mondo accademico e gli abbiamo chiesto di lavorare per quattro mesi attorno a diciassette tavoli. Ne sono usciti altrettanti documenti tematici che presentano la fotografia attuale del nostro Paese, una visione comune di come potrà essere l’Italia nel 2040 e delle proposte concrete per arrivarci, sia a livello nazionale che a livello individuale.
Leggi i nostri 17 documenti con la visione 2040 e le azioni concrete!
PERCHE’ QUESTI DOCUMENTI
Da quando abbiamo iniziato l’avventura di Italia che Cambia ci è capitato più volte di confrontarci fra noi su come sarà il nostro futuro, quello del nostro paese, quello del mondo intero. Fra incertezze, paure, speranze, convinzioni e qualche sicurezza ci siamo lanciati in voli d’immaginazione, abbiamo sognato, ci siamo preoccupati; ci siamo visti vecchi e rugosi, alcune volte ci siamo scontrati convinti d’un tratto di trovarci su posizioni distanti e inconciliabili, per poi accorgerci che stavamo dicendo la stessa identica cosa con parole diverse, che stavamo guardando lo stesso paesaggio da due differenti prospettive. D’altronde, in un certo senso, abbiamo scelto di fare del futuro il nostro mestiere, dunque immaginarsi il mondo che verrà è per noi un esercizio necessario oltre che uno stimolo per continuare a lavorare lungo il percorso intrapreso.
“Per l’umanità intera – affema Marc Augé – il futuro è una domanda, e il fatto che ognuno si ponga questa domanda è interessante perché significa che ognuno di noi, ogni particolare individuo ha comune in sé l’idea di appartenere al genere umano che ha tutte le incertezze dell’avvenire davanti a lui.”
Ecco, quello che abbiamo voluto fare è disegnare un futuro desiderabile e possibile per noi stessi, ma non in quanto singoli individui ma in quanto membri di questa umanità incerta e speranzosa. E capire come fare a raggiungerlo. Abbiamo delineato una serie di azioni macroscopiche da portare avanti come paese da qui al 2040, ed altre più piccole ma immediate, che ogni persona, professionista, amministratore può mettere in atto a partire da domani per costruire il futuro che abbiamo immaginato.
IL PROCESSO
Per dipingere questo grande mosaico abbiamo chiamato a raccolta 100 ambasciatori, rappresentanti di altrettante esperienze e realtà che negli ultimi anni hanno portato avanti progetti o sviluppato elaborazioni all’avanguardia in diversi campi. Questi 100 ambasciatori, come potete vedere all’interno dei vari documenti, variano da grandi associazioni, a reti diffuse, a piccole realtà: da Actionaid, WWF, Banca Etica a Comuni Virtuosi, Movimento della decrescita felice, Transition Italia, a permacultori, scollocati, studiosi e ricercatori. Li abbiamo chiamati ambasciatori perché ognuno di loro porta con sé un insieme di saperi e conoscenze sviluppati da gruppi di persone, reti di realtà, associazioni. Dunque ognuno di loro è un ambasciatore che ci porta in dono il suo mondo e lo condivide con noi nel momento in cui si siede al tavolo.
Abbiamo suddiviso gli ambasciatori in 17 tavoli, a seconda delle tematiche di cui si occupano. C’è il tavolo sull’economia e quello su agricoltura, alimentazione e acqua, il tavolo sull’energia e quello sull’informazione. E poi salute, sostenibilità ambientale, legalità, turismo, imprenditoria, lavoro, abitare, questione di genere, disabilità, cicli produttivi e rifiuti, educazione, sostenibilità urbana, mobilità.
Assieme a loro abbiamo lavorato per quattro mesi, delineando un orizzonte comune di questa Italia diversa e virtuosa, definendo cosa ci accomuna, quali sono i punti fondamentali e gli aspetti irrinunciabili del paese che vogliamo, che azioni possiamo intraprendere sia tutti assieme che ciascuno nella sua vita quotidiana per andare in quella direzione. Abbiamo disegnato insieme il paese in cui vorremmo vivere nel 2040 e stabilito quali sono i passi per costruirlo.
Inizialmente persino noi eravamo scettici circa la possibilità di costruire un mosaico del genere. Quante volte abbiamo sentito dire che in Italia è difficile collaborare? Che il mondo dell’associazionismo, del terzo settore, delle imprese etiche e dell’economia solidale è competitivo come se non più del mondo delle imprese tradizionali? Dunque figuriamoci se i rappresentanti di spicco di questi mondi saranno disposti a sedersi allo stesso tavolo per disegnare insieme il mondo che vorremmo e stabilire delle azioni da portare avanti per costuirlo assieme. Lo abbiamo pensato tutti, senza ammetterlo, in un angolino remoto del cervello. Finché non abbiamo iniziato a fare le telefonate per contattare gli ambasciatori e abbiamo visto che tutti accettavano con entusiasmo. Finché non abbiamo organizzato il primo incontro di ciascun tavolo e abbiamo visto i partecipanti collaborare, mettersi in gioco, partecipare, abbatter le barriere, divertirsi, giocare.
La grande differenza, forse, l’ha fatta il metodo. Il fatto di aver scelto la facilitazione come modus operandi. Ogni tavolo ha avuto un suo facilitatore che ha tirato le fila del discorso, fatto in modo che ciascuno potesse dare il proprio contributo, che nessuno si sentisse escluso. Facilitare un processo, è qualcosa di diverso dal condurlo (come fanno i leader) o dallo strutturarlo (come fanno le reti formali). Significa seguirlo passo passo, farne emergere potenzialità, gestirne i conflitti senza reprimerli e affrontare sernamente le criticità. Come afferma uno dei guru della facilitazione – e come non si stanca di ripeterci la nostra guru personale Melania Bigi, nostra personale guru della facilitazione – “Il mondo non ha più bisogno di leader, ha bisogno di facilitatori!”.
E’ stato un percorso emozionante, fatto di tante strade che ci hanno condotto in un futuro desiderabile. Ci sentiamo come dei giganti sdraiati sulla linea del tempo, con i piedi nel presente e la testa già nel 2040. Siamo ben consapevoli che nessuno degli scenari che abbiamo immaginato si realizzrà esattamente così come lo abbiamo descritto. Che in alcuni casi le cose andranno diversamente e che i percorsi si costruiranno via via durante il cammino. Ciò che conta è che adesso abbiamo un orizzonte comune verso il quale muovere i nostri passi!
RINGRAZIAMENTI
Un ringraziamento enorme va ai facilitatori dei 17 tavoli che si sono fatti in quattro per organizzare o ospitare gli incontri, raccogliere i contributi, sistemare i documenti e tanto altro. Andrea Paoletti, Andrea Degl’Innocenti, Annalisa Jannone, Daniel Tarozzi, Daniela Bartolini, Danilo Pulvirenti, Filippo Bozotti, Giulia Minoli, Giulia Rosoni, Paolo Cignini, Riccardo Goghero, Sabina Bello, Tommaso Grassi, grazie davvero di cuore!
Non finiremo mai di ringraziare Melania, Giulio e Ilaria di Comunitazione che ci hanno fatto capire l’importanza e formato sulla facilitazione. Sappiamo che è un affronto nei vostri confronti autodefinirci facilitatori, ma sappiamo anche che ce lo perdonerete, ce l’abbiamo messa tutta!
Infine un grazie dal profondo del cuore ai 100 ambasciatori che nudi da pregiudizi, prevenzioni ed etichette si sono seduti attorno a dei tavoli e hanno dipinto assieme il disegno di un paese migliore. Grazie a voi, quel Paese esiste già!
Leggi i nostri 17 documenti con la visione 2040 e le azioni concrete!