Hillary Clinton e Bernie Sanders sono impegnati nella campagna elettorale nello stato di New York, dove si voterà il 19 aprile. In un discorso alla State University of New York a Purchase, la Clinton è stata interrotta da manifestanti che urlavano “Se lei vince, noi perdiamo!”. Nel frattempo oltre 16.000 persone si sono riunite giovedì scorso nel St. Mary’s Park nel South Bronx per il comizio di Bernie Sanders, dove il candidato ha sottolineato le sue radici nel quartiere di Brooklyn.
“Ho frequentato le scuole pubbliche a Brooklyn, New York” ha detto Sanders. “Ho ricevuto una buona istruzione e voglio che ogni bambino in questa città e in questo stato possa avere un’istruzione pubblica di buon livello. E questo significa che invece di concedere esenzioni fiscali ai miliardari e combattere guerre che non dovremmo combattere, dovremo investire in case, istruzione e sanità”.
Sanders era accompagnato dall’attrice Rosario Dawson, dal regista Spike Lee e dal rapper portoricano Residente, uno dei fondatori del gruppo Calle 13, che ha dichiarato di appoggiare le sue posizioni in politica estera.
“Sostengo Bernie Sanders perché si è opposto alle dittature sudamericane finanziate dagli Stati Uniti, che hanno causato più di mezzo milione di morti e scomparsi” ha detto Residente. “Mi riferisco a Pinochet in Cile, Ríos Montt in Guatemala, Videla in Argentina, tanto per fare qualche nome … Hillary Clinton invece ha osato tessere le lodi di Henry Kissinger, architetto delle dittature e responsabile del più orrendo genocidio sudamericano e di tutti i desaparecidos negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Questo per me è sufficiente per non votare per lei”.