Si moltiplicano in Sardegna, la nostra Regione da sempre martoriata da servitù militari e dipendenze da un turismo selvaggio controllato soprattutto nella cosidetta “Costa Smeralda” (Regno incontrastato del Principe L’Agha Kan Karim) ma non solo anche nella “Costa dorata” più giù di Olbia, mentre quella “Smeralda è a Nord) . Bisogna sottolineare che queste Coste riservate ai ricconi di ogni risma ( e quasi interdetta ai sardi, io ho avuto una esperienza in tal senso con l’obbligo di allontanarmi da una spiaggetta perchè lì c’erano i soliti noti da difendere). Così quelle mete turistiche sono come militarizzate, attorniate da persone addette al controllo sociale. In questo ambito di controllo del territorio con persone armate…
C’è sempre stato insomma in Sardegna un clima di assedio da parte di forze di polizia, militari, vacanzieri con i loro gorilla, per cui qui da noi come sardi subiamo questo stato di cose insopportabile e quindi è giustificato che ogni nuova notizia di nuovi insediamenti dannosi alla salute, espropri del territorio, come è accaduto nel caso delle scorie nucleari radioattive nella nostra Isola provochi allarme. Così sono nati subito, nel 2015, tanti comitati “NO SCORIE ” o “NO NUCLE” (potete trovarli anche si FB) in tutti i Capoluoghi sardi: da Nuoro a Cagliari, Oristano, Carbonia, Sassari, Olbia e in tantissimi paesi. La motivazione opporsi a quel progetto nefasto delle scorie nel nostro territorio. Prima si pensava che il deposito delle scorie si facesse nella zona sud-est della Sardegna. Di recente, ai primi di questo 2016 è apparso anche sui giornali sardi che il deposito si farebbe vicino ad Ottana, un paese a 12 KM da Nuoro. tanti Comuni, amministrati da giunte di sinistra del nuorese si sono espresse con delibere ufficiali, contro questa prospettiva di insediamento delle scorie sul territorio. Di recente il Coordinamento sardo dei Comitati “No Scorie” si stanno mobilitando per una grande campagna di informazione sui rischi dell’insediamento di dette scorie nucleari provenienti da fuori la Sardegna, con navi ad hoc, con tutti i rischi nel trasporto di detto materiale e non sono mancate le prese di posizione di alcuni scienzieti al proposito, sopratutto sulla difficoltà di interrare le scorie e anche nel passaggio dai camion ai depositi . Immaginiamo quanti lavoratori addetti a queste operazioni saranno contaminati. Ricordiamo inoltre che le scorie avvelenano il territorio per centinaia di anni . Ma penso che con tutta la grande mobilitazione popolare da parte dei sardi (comuni compresi) la cosa verrà bloccata. Non è la prima volta che accade, a questo proposito ricordo per finire la mobilitazione nonviolenta, nel 1969, a Orgosolo, dove volevano installare poligoni militari nei territori usati per il pascolo; tutta la popolazione di Orgosolo (un paese a15 Km da Nuoro) andò per le strade e i dirupi dove stavano arrivando i miltari con i mezzi ( compresi carri armati) si posero stesi nel terreno a decine impedendo il passaggio dei mezzi militari, così la resistenza nonviolenta ebbe la meglio e i militari tornarono indietro. Giustamente nelle riunioni del comitato sardo contro le scorie è stato citato quell’esempio di Orgosolo e la resistenza nonviolenta sarà ripetuta . Il successo è assicurato.
Guido Ghiani. coordinatore sardo del Movimento Nonviolento a Nuoro.