“Alla faccia del federalismo e del rispetto delle comunità locali il governo Berlusconi si conferma come quello più centralista e autoritario che si ricordi dai tempi del fascismo – dichiara Filiberto Zaratti, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà e Assessore regionale all’Ambiente – L’impugnazione da parte del Consiglio dei Ministri delle leggi di Puglia, Campania e Basilicata che impediscono l’installazione di centrali nucleari sul loro territorio è un atto irresponsabile e di una gravità inaudita che lede gravemente i diritti delle Regioni. Il Governo continua sulla strada del nucleare calpestando i più elementari diritti dei cittadini e delle comunità locali ridotti al ruolo di sudditi senza diritto di parola. Il Governo anziché misurarsi nei fatti con l’opinione pubblica rendendo nota la lista dei siti che è ormai nelle mani della lobby nucleare da tempo, prima delle elezioni regionali, procede con colpi di mano sulla strada della militarizzazione, indifferente a qualsiasi opinione critica da parte dei cittadini”.
“L’installazione delle pericolose e obsolete centrali nucleari – prosegue Zaratti – riguarda da vicino la nostra Regione per la quale c’è la certezza, da parte di Enel e del Governo, della scelta di Montalto di Castro, come emerge da notizie pubblicate oggi sulla stampa, della costruzione di una tra le più grandi centrali nucleari del Mondo composta da due gruppi Epr da 1.600 MWe ciascuno: a soli 80 km da Roma”.
“Oggi, alla vigilia delle elezioni regionali, – conclude Zaratti – si corre il rischio in caso di vittoria del centrodestra, del più completo allineamento delle regioni alle scelte del Governo: sappia ogni cittadino quindi che oggi votando per il centrodestra e per la Polverini appone automaticamente la propria firma alla realizzazione di una centrale nucleare nella propria regione, sia essa a Montalto di Castro, o Borgo Sabotino o altrove. Di contro è chiara la netta opposizione al ritorno al nucleare di Sinistra Ecologia e Libertà, così come di tutto il centrosinistra e della nostra candidata Emma Bonino. Anche la Regione Lazio è pronta ad essere una regione disobbediente”.