L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) denuncia il fallimento del governo e delle forze di sicurezza nigeriane nel proteggere la popolazione civile dalle violenze del gruppo terroristico Boko Haram.
Nonostante le trionfanti dichiarazioni di successo del governo, solamente da Natale 2015 ad oggi sono morte 106 persone per gli attacchi compiuti da Boko Haram. Questa nuova escalation di violenza smentisce categoricamente il presidente nigeriano Muhammadu Buhari, che alla vigilia di Natale aveva dichiarato la “sconfitta tecnica” di Boko Haram. All’inizio del suo incarico presidenziale, nel maggio 2015, Buhari aveva chiesto all’esercito nigeriano di porre fine a Boko Haram entro la fine di dicembre 2015. In sei anni gli attacchi di Boko Haram e i metodi violenti e indiscriminati dell’esercito nigeriano hanno causato circa 17.700 morti.
Negli ultimi sei mesi Boko Haram ha effettivamente perso il controllo di molti territori, ma con i suoi attacchi suicidi riesce ancora a diffondere il terrore tra la popolazione civile del nord-est del paese. Boko Haram semina terrore tra tutta la popolazione, indipendentemente dalla religione di appartenenza e per i civili non c’è molta differenza tra vivere in una regione controllata dalle milizie di Boko Haram o in un luogo preso di mira con attacchi suicidi.
Nella notte tra il 27 e il 28 dicembre almeno 60 persone sono morte nei combattimenti e attacchi suicidi avvenuti vicino alla città di Maiduguri (Stato federale di Borno), mentre altre 30 persone sono morte e 16 sono rimaste ferite a causa di due attentati suicidi avvenuti il 28 dicembre nella città di Madagali (Stato di Adamawa). Il giorno di Natale sono invece morte 16 persone e ne sono rimaste ferite altre sei nel villaggio di Kimba (Stato federale del Borno), attaccato e bruciato dalle milizie di Boko Haram.
Resta tuttora irrisolto il caso delle 219 studentesse rapite 624 giorni fa. I familiari delle ragazze che risultano tuttora scomparse hanno poca fiducia nell’operato dell’esercito e della politica. Secondo l’APM, il governo di Buhari tratta la questione di Boko Haram come un semplice problema di sicurezza, mentre continua a non dare risposte politiche alla crisi del paese. In questo modo resta poca speranza per una pace duratura e stabile.