Convergenza delle Culture (CdC), organismo del Movimento Umanista che lavora per il dialogo e l’avvicinamento tra le culture, sta portando avanti una campagna mondiale per salvare la vita di Aminatou Haidar, cittadina saharawi in sciopero della fame, e richiamare l’attenzione sulla situazione che vive questo paese.
Con lo slogan “Aminatou non può morire”, il CdC ha lanciato una campagna di raccolta firme online dalle Canarie, dove si trova Haidar, alla quale si sono unite associazioni umaniste di tutto il mondo per chiedere che sia il governo spagnolo che quello marocchino, oltre alle Nazioni Unite, prendano in mano la situazione e salvino la vita di questa attivista per i diritti umani.
Nel comunicato diffuso dal CdC Sara Tajuelo – portavoce per la Spagna di quest’organizzazione – dichiara: “Noi umanisti consideriamo che non c’è valore più alto della vita umana; né patrie, né bandiere, né dei, né interessi economici possono stare al di sopra della vita umana. Manifestiamo il nostro appoggio a questa donna pacifista e non violenta e siamo solidali con le sue rivendicazioni e le sue richieste”.
“Chiediamo – aggiunge Tajuelo – che le autorità competenti intervengano con urgenza, prendendo le misure necessarie per salvare la vita di Aminatou Haidar e permetterle così di far ritorno a casa. Chiediamo che lavorino per il rispetto delle risoluzioni dell’ONU sul conflitto Saharawi; che si impegnino ed agiscano per mettere fine alla violazione sistematica e permanente dei diritti umani e che questo si rifletta sulle politiche interne e nelle relazioni bilaterali e multilaterali.”
Conclude la portavoce: “invitiamo il governo spagnolo a mettere in pratica il ‘dialogo di civiltà’ tanto reclamizzato, cominciando a rispettare ed appoggiare fermamente il diritto di ogni popolo a decidere sul suo futuro”.
Per maggiori informazioni su questa campagna: centrodelasculturas@hotmail.com