17 marzo 2025 – La Somalia sta affrontando una grave crisi nutrizionale, aggravata da prolungate siccità, un conflitto persistente, instabilità economica e un fragile sistema sanitario.

Le regioni di Baidoa e Mudug, dove interviene Medici Senza Frontiere (MSF), mostrano bene la crisi in corso in tutto il paese, con migliaia di bambini esposti al rischio di malnutrizione acuta grave e delle sue conseguenze, potenzialmente letali.

Inoltre, i costanti tagli agli aiuti hanno paralizzato gli sforzi umanitari, costringendo programmi nutrizionali salvavita a ridurre le attività o a chiudere.

“Ho dovuto prendere in prestito circa 130 dollari e viaggiare per 300 chilometri fino a Baidoa in cerca di cure mediche per i miei bambini” racconta Kalimow, padre di 2 gemelli affetti da malnutrizione acuta grave, assistiti nell’ospedale regionale di Bay, supportato da MSF. “Erano così piccoli, ma purtroppo non potevamo permetterci abbastanza cibo. Si ammalavano di continuo”.

La storia di Kalimow riflette le difficoltà che impediscono a innumerevoli famiglie di accedere alle cure. In Somalia le cure salvavita sono ormai diventate un privilegio per pochi.

A Baidoa e Mudug, la malnutrizione non è più soltanto una sfida stagionale, ma una crisi persistente. “I tassi di malnutrizione rimangono elevati, non solo durante i periodi abituali di scarsità alimentare” afferma Jarmilla Kliescikova, coordinatrice medica di MSF in Somalia. “Si tratta di una crisi cronica che richiede un intervento continuo”.

Nel 2024, i team di MSF hanno trattato 18.066 bambini affetti da malnutrizione acuta grave nei progetti in Somalia, un aumento significativo rispetto all’anno precedente.
A Mudug, le ammissioni ai programmi nutrizionali ambulatoriali sono aumentate del 250% a causa dei bisogni crescenti e dell’intensificazione degli sforzi di sensibilizzazione. Anche a Baidoa si è registrato un incremento delle ammissioni nel 2024, segnale del crescente stato di disperazione delle famiglie alla ricerca di cure.

Tuttavia, questi interventi non bastano. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), circa 1,7 milioni di bambini hanno sofferto di malnutrizione acuta nel 2024, di cui 430.000 in condizioni gravi.

Sebbene essenziali, le operazioni di MSF hanno raggiunto solo circa l’1% della popolazione malnutrita, evidenziando la gravità della crisi e l’urgenza di un maggiore supporto.

Conflitti e cambiamenti climatici hanno causato massicci spostamenti della popolazione, costringendo le persone a trasferirsi in aree già prive di risorse.

Le ripetute siccità hanno devastato l’agricoltura, lasciando le famiglie, prima autosufficienti, senza fonti di sostentamento.
Nei campi profughi, la malnutrizione grave è allarmante, mentre i centri sanitari sono sovraccarichi e faticano a far fronte alla domanda di aiuti.

A peggiorare la situazione, c’è la carenza di fondi che ha gravemente compromesso la risposta umanitaria. Secondo OCHA, nel 2022 era stato coperto il 56% delle necessità finanziarie della Somalia, mentre nel 2024 questa percentuale è scesa al 40%. A Baidoa, molti programmi nutrizionali hanno ridotto le loro attività da oltre un anno.

“La chiusura di questi programmi ha creato un vuoto insostenibile” afferma Mohammed Ali Omer, responsabile dei programmi di MSF in Somalia.

“Bambini che necessitano urgentemente di alimenti terapeutici vengono respinti. Solo poche comunità hanno accesso alle vaccinazioni, mentre aumenta il rischio di malattie prevenibili. Non si tratta solo di una crisi, è una catastrofe che accade sotto i nostri occhi”.

Alla siccità già persistente, si aggiunge una minaccia ancora più grave per la Somalia: la siccità causata da La Niña, prevista per il 2025. Si tratta di un fenomeno climatico, che abbassa le temperature oceaniche, altera i modelli meteorologici globali e riduce le precipitazioni in Africa orientale.

Con le riserve d’acqua già esaurite e una produzione alimentare compromessa, l’impatto potrebbe essere devastante, costringendo altre migliaia di famiglie alla fuga e aggravando la malnutrizione. La crescente frequenza e intensità delle siccità riduce le possibilità di ripresa, mentre l’aumento dei prezzi alimentari rende la sopravvivenza ancora più difficile.

Senza un sostegno immediato e costante, migliaia di bambini rischiano non solo di morire di fame, ma anche di soffrire di immunodeficienze, aumentando la vulnerabilità alle malattie e i danni irreversibili durante lo sviluppo.
Il sistema sanitario, già al collasso, non riesce a far fronte alla crescente domanda di assistenza, mentre epidemie e complicazioni si moltiplicano.

MSF lancia un appello urgente ai donatori e ai governi per agire ora, prima che la siccità del 2025 colpisca la Somalia. È essenziale intensificare i trattamenti nutrizionali, ampliare la distribuzione di cibo e rafforzare i servizi sanitari per salvare quante più vite umane finché c’è tempo.