Il n. 2 di “La scuola ripudia la guerra” bollettino dell’Osservatorio Contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università è scaricabile sul sito dell’Osservatorio.
Riportiamo la spiegazione del Bollettino.
Stiamo provando, coerentemente ma con difficoltà, a rimettere in discussione la “normalità” della guerra e la continua propaganda “militare” nelle scuole e nelle università. Lo facciamo coscienti di andare controcorrente di fronte a un quadro mondiale caratterizzato da decine di conflitti, a rapporti sociali e personali in cui viene esaltata la logica del più forte, a un’idea del sapere e della ricerca che tende ad annullare autonomia e spirito critico.
Sappiamo che ci scontriamo con forze e apparati potenti e ben organizzati, ma pensiamo che la scuola non possa e non debba rinunciare ai compiti assegnati dalla nostra Costituzione, in primo luogo a quello di costruire una cultura del reciproco rispetto e della pace, a partire dal lavoro quotidiano nelle aule. Un primo passo è sicuramente quello di far conoscere a tutto il personale, alle studentesse e agli studenti quanto sia pesante l’attuale intervento delle forze militari nelle scuole, dai tanti PCTO alle visite nelle basi, dall’alzabandiera alle foto sorridenti davanti ai mezzi militari.
Abbiamo bisogno delle denunce di chi vive con disappunto e disagio tutto questo, e abbiamo anche la necessità di far conoscere quanto avviene nelle istituzioni scolastiche. Per questo proponiamo di attivare uno strumento povero, ma che riteniamo utile. Abbiamo pensato a un foglio mensile, un A3, che ognuna/o di noi può stampare e affiggere all’interno della propria scuola.
Vi chiediamo di darci una mano diffondendo questo strumento, comunicandoci dove viene diffuso, come viene recepito, e come possiamo migliorarlo.
Chiunque voglia contribuire può scrivere al nostro indirizzo mail. Per contattare l’Osservatorio e segnalare eventi che prevedono la presenza nelle scuole di forze armate e di corpi di sicurezza o comunicare iniziative di contrasto alla militarizzazione puoi scriverci a:
Per i rapporti con gli organi di stampa l’indirizzo mail è il seguente: