La rete nazionale “A Pieno Regime” contro il ddl sicurezza ha portato la propria protesta al Parlamento Europeo di Bruxelles. A partire da ieri e per tutta la giornata di oggi, mercoledì 5 febbraio, presso l’Eurocamera, sono in corso una serie di assemblee e incontri per «sollecitare i parlamentari e le istituzioni europee ad avere una speciale attenzione per la deriva autoritaria» in corso in Italia, mentre intanto a Roma il Senato si appresta a discutere il disegno di legge. Ieri, in particolare, si è svolta una conferenza stampa e un’assemblea cui hanno partecipato diverse realtà dell’attivismo italiano, reti civiche, organizzazioni non governative e alcuni europarlamentari del gruppo The Left. Nel frattempo, la rete contro il ddl sicurezza inizia i preparativi per le prossime manifestazioni in tutta Italia, che sono state fissate per il 22 febbraio.
Gli incontri di ieri e oggi sono stati organizzati dalla Rete Nazionale No DDL Sicurezza – A Pieno Regime e dall’eurogruppo The Left (sinistra radicale). Sono iniziati nella mattina di ieri e hanno trattato diverse tematiche, dai migranti alla varia produzione normativa che si sta in un certo senso portando avanti con la realizzazione di parte del contenuto del disegno di legge. Alle 18 si è tenuta un’assemblea pubblica per discutere dei vari punti del DDL, con un focus proprio su quegli stessi provvedimenti contenuti nel disegno di legge che sono già stati messi parzialmente in atto, come nel caso delle cosiddette “zone rosse”. Agli incontri, oltre ai rappresentanti dell’Eurogruppo The Left, presenti anche parlamentari del gruppo Verde, raggiunti da politici italiani di diversi schieramenti. Parallelamente, la rete contro il DDL Sicurezza ha lanciato diverse manifestazioni a Bologna, Milano, Napoli e Roma, che si terranno il 22 febbraio.
L’assemblea di Bruxelles è stata preceduta da diversi incontri che sono culminati nella manifestazione del 14 dicembre, a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone. Contro il DDL Sicurezza si sono mosse realtà di tutta Italia sin dal suo concepimento. A sollevare critiche è stato anche il Consiglio d’Europa e, in particolare, il Commissario per i Diritti Umani presso la medesima istituzione, Michael O’Flaherty, che ha inviato una lettera al presidente del Senato per sollecitare i senatori ad «astenersi dall’adottare» il DDL, «a meno che non venga modificato in modo sostanziale». Approvato dalla Camera il 18 settembre 2024, il DDL Sicurezza prevede una serie di norme che viaggiano prevalentemente su due binari. Come ha spiegato l’avvocato Eugenio Losco a L’Indipendente, esso, da una parte, criminalizza il dissenso e, dall’altra, aumenta le tutele alle forze dell’ordine.