Come ecopacifisti ed antimilitaristi abbiamo ripetutamente condannato la presenza di natanti a propulsione nucleare nel nostro golfo e la militarizzazione della nostra regione. Come V.A.S., da decenni, abbiamo denunciato l’assenza di trasparenza sul piano di sicurezza predisposto per il Porto di Napoli ma mai reso pubblico, sebbene si preveda esplicitamente che la cittadinanza sia informata ed anche preparata ad una malaugurata situazione di emergenza.
Dopo denunce giudiziarie e varie mobilitazioni, nel 2015 l’Amministrazione Comunale di Napoli aveva approvato una delibera che dichiarava il porto napolitano “area denuclearizzata”, in considerazione dei gravi rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini: Ma ora, dopo altri 10 anni – e soprattutto in un clima di guerra e di mobilitazione della NATO, che nella nostra Città metropolitana ha il suo più importante comando strategico, oltre ad ‘ospitare’ il Comando della U.S.  Navy per l’Europa e l’Africa – ecco ricomparire nel mare di Napoli la sagoma di un sottomarino nucleare, senza che nulla sia stato fatto nel frattempo per impedirlo o comunque per avvisare i cittadini di Napoli del rischio per la sicurezza e la salute.
Come ecopacifista aderente al Comitato Pace e Disarmo Campania e come dirigente locale e nazionale sia dell’Associazione nazionale di protezione ambientale V.A.S. (Verdi Ambiente e Società), sia del  M.I.R. (Movimento Internazionale della Riconciliazione), chiederò spiegazioni della colpevole inerzia delle autorità competenti, non escludendo un esposto giudiziario sulle inadempienze amministrative rispetto allo stesso Piano di Emergenza Nucleare vigente” – ha dichiarato Ermete Ferraro.