Cisgiordania
Dopo l’assedio e l’occupazione militare di Jenin, adesso tocca a Tulkarem. Bombardamenti, droni, irruzione di soldati, demolizione delle case con la dinamite o i bulldozer e deportazione della popolazione. Sono quattro i quartieri di Tulkarem dei quali è stata ordinata l’evacuazione. Per costringere la gente a scappare sono state distrutte 60 case in 6 giorni di invasione.
Nella giornata di ieri sono stati 4 i palestinesi uccisi in diversi attacchi. Le irruzioni dei soldati sono avvenute nelle province di Qalqilia, Nablus e Ramallah.
Nei rastrellamenti di ieri sono stato arrestati 32 palestinesi, tra i quali 14 minorenni.
Gruppo dell’Aja
Nove paesi hanno deciso di formare il “Gruppo dell’Aja”, con l’intento di mettere fine alla narrazione israeliana del conflitto e soprattutto all’impunità di governanti e militari implicati nel genocidio in corso a Gaza e Cisgiordania. I rappresentanti dei governi di Sud Africa, Malesia, Colombia, Bolivia, Cuba, Honduras, Namibia, Senegal e Belize si sono riuniti a L’Aja denunciando l’illegalità dell’occupazione israeliana.
Libano
Israele continua la sua campagna militare in Libano. Ieri è stata bombardata una zona di confine con la Siria. Sono state uccise 5 persone: due libanesi e 3 turchi; nessuno di loro era armato.
Sulla formazione del nuovo governo libanese si addensano nubi inquietanti provocate dalle pressioni d’oltre atlantico. La Casa Bianca avrebbe messo il veto sulla nomina di ministri vicini a Hesbollah, il primo partito in Parlamento. Il rinvio del ritiro israeliano viene collegato, da molti commentatori, al divieto USA, come una forma di pressione materiale.
Siria
Un cugino stretto del fuggiasco ex presidente siriano Bashar al-Assad, Atef Najib, ex capo della sicurezza politica di Daraa, è stato arrestato nel porto di Lathakia, sulla costa della Siria occidentale. Lo ha annunciato l’agenzia Sana.
È accusato di aver orchestrato la repressione a Daraa (nel sud della Siria), punto di inizio della rivolta nel marzo 2011. Tra le accuse documentate è il suo coinvolgimento nella tortura di bambini, che erano stati arrestati per aver scritto sui muri del loro quartiere la frase: “è arrivato il tuo turno, dottore!”. Il dottore per antonomasia in Siria era Bashar Assad. Alcuni dei fanciulli sono morti sotto tortura, avendo subito tra l’altro lo strappo delle unghie. Una tortura atroce inflitta a piccoli di 11 anni.
Da lì era partita la scintilla della rivolta.