Sabato 18 gennaio in piazza San Marco, davanti al Rettorato dell’Ateneo fiorentino, si è tenuto un presidio di solidarietà con il popolo palestinese colpito da un genocidio che va avanti da oltre un anno. La tregua firmata nei giorni scorsi non ha fermato la mobilitazione, anzi è stato importante sottolineare la complicità dei governi occidentali, Italia compresa, con l’occupazione. L’Italia infatti continua a fornire assistenza bellica e giustificazione politica allo stato di Israele.

Si è messo in risalto il ruolo della Rettrice che è membro del comitato scientifico della Fondazione Med-or, nata nel 2021 per iniziativa della Leonardo SPA, azienda militare complice nel genocidio.

Nel centro della piazza è stata allestita una installazione con ritratti di alcuni dei circa 200 giornalisti uccisi dall’esercito israeliano, scarpe e occhiali rotti a simboleggiare le vittime dei massacri. Uno striscione riportava i nomi di alcune delle migliaia di minori uccisi.

Sono state poi effettuate due performances dedicate alle vittime palestinesi. Nella prima gli attivisti si accasciavano a terra come colpiti da bombardamenti. La seconda rappresentava alcuni prigionieri palestinesi inginocchiati a terra, bendati e con le mani legate dietro la schiena.

Foto di Firenze per la Palestina