Oltre duemila attivisti si sono radunati oggi a Vicenza in occasione della Fiera dell’Oro, una fiera di gioielleria tra le più rinomate al mondo, per esprimere la loro frustrazione per la continua presenza dell’industria israeliana sul territorio italiano e in particolare in questa fiera. Il 20% del bilancio di Israele è costituito dalla vendita dei diamanti. Israele lavora e taglia i diamanti naturali e l’88% di queste entrate va a sostenere esercito, sicurezza e coloni. Oltre venti realtà hanno aderito alla manifestazione, rendendola una delle più rilevanti e partecipate nella regione dall’inizio del 2025 e un segnale che la lotta e la sofferenza del popolo palestinese continueranno nonostante l’annunciato cessate il fuoco.
La manifestazione, contrariamente all’anno scorso, quando è stata lanciata acqua ad alta pressione sui manifestanti per impedire loro di avvicinarsi alla sala espositiva, è stata pacifica, con musica e slogan che chiedevano la liberazione della Palestina e la fine dell’occupazione e dell’apartheid. I manifestanti si sono fermati e seduti davanti alla Camera di Commercio per protestare contro gli affari condotti con o a sostegno di Israele e delle sue colonie illegali. Sono stati tenuti discorsi dagli organizzatori, che includevano la comunità palestinese del Veneto, Donne per la Palestina, Movimento Schierarsi e Sanitari per Gaza.
Dima Platz-Fontanive, Verona per la Palestina