Uno dopo l’altro, cadono a pezzi i 19 grandi pioppi, di oltre 50 anni di età, che costeggiano il Santerno. Tagliati per i lavori di “messa in sicurezza” dell’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” Imola, dove a maggio 2025 si terrà come ogni anno il Gran Premio. L’autodromo Enzo e Dino Ferrari che sorge in pieno vincolo idrogeologico, a pochi metri dal Santerno, è stato sommerso per ben due volte nel 2023, con il muro di cinta sfondato dalle acque. La struttura commissariale nel gennaio 2024 ha stanziato per l’autodromo e altri interventi sul tratto di fiume (tra cui abbattimento dei pioppi) la non modica cifra di 8,5 milioni. Così, se i cittadini alluvionati non riescono nemmeno a rimettersi a posto la casa con i magri rimborsi dati dal governo, l’autodromo può dirsi fortunato. Un muro che metterà (forse) a riparo l’autodromo, ma che esporrà a maggior rischio le case dall’altra sponda del fiume.

Un gruppetto di cittadini, tra cui volontarie di Legambiente Medicina-Imola, oggi giovedì 16 gennaio, si è radunato davanti l’autodromo per protestare contro il taglio dei maestosi pioppi, che tanti imolesi ricordano con affetto. 

“Cosa faranno, infine, una sponda di cemento? L’autodromo si è mangiato negli anni tutto il suolo fino ad arrivare a pochi metri dal fiume. Questi 19 grandi alberi dopo aver offerto gratuitamente i propri servigi contenendo con le loro radici la furia delle acque e parte del rumore prodotto, verranno tagliati forse per costruire il muro proprio a filo della riva. In barba ai 10 m di distanza inderogabile delle costruzioni dalle sponde dei corsi d’acqua pubblica (R.D. 523/1904)” denunciano. 

Il Comitato Autodromo e Legambiente Imola Medicina da anni contestano questo autodromo che risucchia fondi pubblici e beneficiario di continue deroghe: “L’Autodromo nei decenni si è ampliato fagocitando il Parco delle Acque Minerali, che è stato declassato acusticamente ad area artigianale -spiegano-. I livelli acustici consentiti sono stati regolamentati ad hoc e con costanti deroghe, autorizzando emissioni rumorose spesso insopportabili pur in vicinanza di case e scuole. Questo perché chi è proprietario dell’autodromo è una partecipata (Formula Imola) detenuta al 100% dalla ConAMI, (Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale) è il Consorzio di 23 Comuni e di cui il comune di Imola è socio di maggioranza, pertanto  il controllore e il controllato coincidono. E nonostante l’autodromo abbia già dimostrato la sua insicurezza e sorga in pieno vincolo idrogeologico, si progettano sempre nuovi “ammodernamenti”, per attirare vip e mantenere gare, con costanti sprechi di fondi pubblici”. 

Solo riportando gli ultimi finanziamenti, basti dire che nel 2023 tra un’alluvione e l’altra, è stata costruita in pochi mesi un’opera lunga 180 metri e larga tre, costata ben 2,5 milioni di euro, per consentire agli ospiti vip di muoversi in libertà senza passare dal paddock.

Nel 2025 i cantieri prevedono la costruzione di tre nuovi box per ospitare la WEC Mondiale Endurance (dal 18 al 20 aprile 2025), mentre per rinnovare il contratto in scadenza con il Gran Premio Formula 1 servirà sopraelevare i box esistenti, (anche se nessuno sa con certezza se il Gran Premio dal 2026 verrà effettivamente mantenuto a Imola). Questi lavori sono dal costo complessivo di circa 2,8 milioni di euro, stanziati in parte dalla Regione (2,2 milioni) ai quali il Comune di Imola aggiungerà ulteriori 600mila euro. Il soggetto attuatore designato dal Comune per la realizzazione della sopraelevazione è il Con.Ami.

Sempre a favor di vip, verrà costruita una nuova area hospitality,  con tre piani e vista a 360°, nella curva della Tosa, con ulteriori 1,95 milioni di euro, di cui 800 mila coperti da contributi europei, il resto dei soldi viene dai comuni del Con.Ami. 

Infine altri tre milioni di euro, sempre da parte di Con.Ami per la realizzazione di una nuova sala con complessivi duemila posti per conferenze e eventi. 

Come se non bastasse questo rubinetto aperto, si aggiunge poi il costo fisso e annuale per ospitare un’edizione di Gran Premio di Formula Uno, cioè 25 milioni di euro, di cui 5 milioni vengono dati dalla Regione Emilia-Romagna, altri 12 milioni di euro dal Governo (di cui 7 dal ministero degli Affari esteri e dall’Ice, l’Istituto per il commercio estero e 5 dal ministero dell’Economia e delle Finanze), 5 milioni dal Conami di Imola e 1 milione dall’ACI. Ricordiamo che l’Italia è l’unico paese al mondo che ospita ben due Gran Premi Formula Uno, uno a Imola, l’altro a Monza.