Il comunicato dell’Unione degli Studenti (UDS) in risposta alla riforma del programma di Valditara.
Il ministro Valditara aggiunge la Bibbia e toglie geostoria dai programmi, l’Unione degli Studenti, principale sindacato studentesco, condanna totalmente.
Valditara, ministro dell’istruzione e del merito, ha rilasciato da poche ore un’intervista sul nuovo decreto presentato ieri in Cdm su una riforma ampia del programma scolastico dalle elementari alle superiori. Questa riforma taglia spazio allo studio della geostoria, per aumentare quello destinato allo studio della storia dell’Italia, dall’antica Roma al Risorgimento, passando dal cristianesimo e quindi dalla Bibbia. Ma questa riforma lascia molto spazio alle critiche. Già l’Unione degli studenti, sindacato maggiormente rappresentativo degli studenti delle superiori, si è espresso fortemente contro alla riforma.
Tra le critiche mosse dal sindacato è centrale l’opposizione all’introduzione dello studio della Bibbia a scuola:“L’introduzione dello studio della Bibbia nel programma è una chiara scelta politica in linea con le idee reazionarie e conservatrici del governo, che si prova a nascondere con la scusa dello studio delle ‘radici della cultura italiana’ che sappiamo invece essere molto più ampia” dichiara Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti.
L’organizzazione studentesca poi critica la svolta nazionalistica della riforma “Ridurre lo studio della geostoria, materia che permette di analizzare gli eventi storici legandoli al luogo dove essi si sono svolti, aprendo le menti degli studenti a una serie di ragionamenti più ampi, per sostituirla con lo studio della sola storia Italiana o occidentale in senso stretto, non è solo un tornare indietro negli anni nella creazione del programma, ma è anche una scelta che prende la direzione di una scuola estremamente nazionalistica e contraria ad un’apertura che soprattutto in questa fase storica sarebbe necessaria.” continua Martelli.
L’Uds conclude poi esprimendo il proprio dissenso verso l’intera idea di scuola di Valditara, che definisce competitiva, non accessibile, escludente e autoritaria, e rilancia al ministro la necessità di convocare il Forum delle Associazioni Studentesche (FAST). “È da più di un anno che il ministro non incontra le organizzazioni studentesche ma continua incessantemente a proporre riforme in contrasto con la nostra idea di una scuola pubblica, laica e solidale” – conclude il coordinatore nazionale dell’organizzazione.