L’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale – ASAPS, in collaborazione con Sapidata, ha presentato di recente il report definitivo anno 2024 dell’Osservatorio Pedoni, con i dati parziali grazie alla stima preliminare che vedono il decesso sulle strade italiane di ben 475 utenti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024.
Si tratta di un dato drammatico e purtroppo ancora parziale poiché non tiene conto dei gravi feriti che molto spesso perderanno la vita negli ospedali anche a distanza di mesi. L’Istat infatti conta solo i decessi nei primi trenta giorni dal sinistro. Il dato ISTAT definitivo degli anni 2022 e 2023 indicava in 485 il numero di pedoni morti e il rischio che venga superato questo numero è molto alto per i pedoni feriti e poi deceduti in ospedale che l’Osservatorio ASAPS non è in grado di quantificare nel totale.
Dall’analisi dell’Ufficio Studi ASAPS, che ricava le informazioni dalle agenzie di stampa e le riceve dai numerosi referenti appartenenti alle forze di polizia e alle polizie locali, presenti su tutto il territorio italiano, molti pedoni sono stati uccisi nel luogo più sicuro, quello delle strisce pedonali dei centri urbani, anche con il semaforo pedonale che dava loro la possibilità di transitare in sicurezza dall’incrocio. E troppi sono i casi di chi camminava tranquillo sul marciapiede o in attesa alla fermata del bus ed è morto praticamente senza accorgersene. Per non parlare dei casi di pirateria stradale, oltre cinquanta con quasi il 10% di tutti gli investimenti mortali, con la fuga del conducente che ha provocato il sinistro fatale.
L’immediato intervento delle forze dell’ordine che sfruttano i sistemi di videosorveglianza, molti dei quali a lettura targhe, oltre ad indagini scientifiche e tecnologiche, permette di rintracciare l’autore nel 95% dei casi, ma nonostante l’introduzione del reato di omicidio stradale che ha inasprito le pene, la fuga rimane un comportamento troppo frequente da nord a sud d’Italia, con utenti ubriachi o con la patente sospesa o revocata, o con veicoli privi di copertura assicurativa. Inoltre, restano molti gli investimenti di utenti dopo un guasto al veicolo, soprattutto in autostrada e sulle strade extraurbane, con pedoni investiti ed uccisi da altri veicoli in transito dopo essere scesi dal proprio mezzo.
Non mancano i tanti casi dove ad investire il pedone è stato un familiare, nei pressi delle abitazioni, né gli investimenti di anziani, di cui oltre la metà aveva più di 65 anni. “Sono utenti doppiamente vulnerabili, sottolinea ASAPS, spesso con riflessi ridotti e parziali difficoltà nella deambulazione e che hanno come unico scopo nella giornata quello di farsi una passeggiata, che invece troppo spesso diventa l’ultima.”
Numerosi sono anche i casi di anziani che sono stati investiti da autocarri della nettezza urbana nei pressi della propria abitazione. Oltre agli anziani che rimangono quelli più indifesi, emerge anche il numero dei minori travolti. Purtroppo 15 pedoni avevano meno di 18 anni, di cui due uccisi dalle auto dei propri genitori, mentre una bambina di due anni è deceduta nel cortile dell’asilo che frequentava.
Tragici poi alcuni episodi per investimenti di studenti alle fermate del trasporto pubblico. Molti investimenti hanno visto come protagonisti operai nei cantieri stradali, dove emerge spesso anche un tema di sicurezza sul lavoro e di idonea segnaletica stradale che preallerti gli automobilisti.
Dall’analisi per mese, quello di dicembre 2024 si è trasformato in una carneficina con ben 63 decessi, due al giorno, per trovare un dato peggiore dobbiamo andare a gennaio 2019 con 67 morti. Suddivisi per mese sono avvenuti 31 decessi a gennaio, 43 a febbraio, 35 a marzo, 24 nel mese di aprile, 36 i decessi accertati a maggio, 29 quelli di giugno e 30 quelli di luglio. Ad agosto 40 i morti e a settembre 39 croci sulle strade. Gli ultimi tre mesi del 2024 sono stati funestati da “attentati” con 51 morti ad ottobre, 54 a novembre e con dicembre che chiude con 63 morti, 20 in più rispetto al 2023.
Analizzando le singole regioni, quella dove gli utenti hanno avuto le conseguenze peggiori è la Lombardia con 79 decessi a fronte dei 51 dell’anno precedente, seguita dal Lazio con 59 (furono 71 nel 2023), e dalla Campania con 53 (nel 2023 erano stati 44). Ancora, Emilia Romagna con 41 e Toscana con 38. ASAPS ha “certificato” che dal 1* gennaio al 31 dicembre 2024 sono morti sulle nostre strade anche 204 ciclisti (furono 212 secondo l’Istat nel 2023 e 197 secondo la stima preliminare ASAPS, + 7).
ASAPS, al fine di sensibilizzare sempre più sul tema della sicurezza stradale, ha attivato la geolocalizzazione aggiornata in tempo reale con i luoghi degli omicidi stradali, con il dettaglio delle vie, l’età del pedone e il veicolo investitore. É possibile visualizzare la mappa sul suo sito, diventato un punto di riferimento per mass-media, amministratori, addetti ai lavori e semplici cittadini.
Qui per approfondire e per consultare la mappa dell’Osservatorio Pedoni: