Il 4 giugno 2024 la Camera dei Rappresentanti statunitense aveva approvato delle nuove sanzioni per i giudici della Corte Penale Internazionale. Le minacce, fatte all’inizio di maggio 2024, sono diventate un disegno di legge votato dall’Aula dove i repubblicani detengono la maggioranza.
Il testo votato aveva integrato un paragrafo di considerazioni, con esplicito riferimento la richiesta di mandati di arresto per Netanyahu e Gallant. Questa iniziativa di legge ha ricevuto varie critiche, tra cui quella di Joe Biden in persona, ma alla Camera la proposta ha ricevuto l’approvazione di ben 42 democratici (in totale 247 a favore, 155 contro). E seppur sotto l’Amministrazione Trump, già nel 2020 la CPI aveva ricevuto sanzioni simili, dopo l’apertura di indagini sui crimini di guerra in Afghanistan.
In base al testo, nominato “Illegitimate Court Counteraction Act”, gli Stati Uniti imporrebbero sanzioni nei confronti di “chiunque intenda indagare, arrestare o mandare a processo qualsiasi persona protetta degli Usa e dei loro alleati”, tra cui Israele.
La misura rappresenta la risposta dei repubblicani, dopo che la Corte Penale Internazionale aveva annunciato di voler chiedere un mandato di arresto per il premier Benjamin Netanyahu, alla luce di crimini di guerra che le forze israeliane avrebbero commesso – e stanno continuando a commettere – nella Striscia di Gaza. La presa di posizione della Cpi è stata aspramente contestata anche dall’amministrazione Biden, che ha più volte ribadito di non riconoscere la giurisdizione della Corte in merito al conflitto di Gaza.
Ieri, 9 gennaio 2025, la Camera degli Stati Uniti ha approvato definitivamente la proposta di legge per sanzionare la CPI per aver preso di mira Israele in modo ingiustificato. “L’America sta approvando questa legge perché un tribunale farsa sta cercando di arrestare il primo ministro del nostro grande alleato” – ha affermato Brian Mast, repubblicano della Florida e presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, durante il suo intervento in aula, come riportato dal New York Times.
Secondo la dichiarazione della Commissione per gli Affari Esteri, il disegno di legge implica il diniego del visto negli Stati Uniti per i funzionari designati della CPI e per i loro familiari più stretti, nonché per gli individui che forniscono “supporto finanziario, materiale o tecnologico” all’organizzazione.
Ciò che è più grave è che gli Stati Uniti continuano a non essere membri della CPI e a non riconoscerne la giurisdizione.
Fonti:
La Camera USA approva sanzioni contro i giudici della Corte Penale Internazionale
La minaccia della Camera USA alla Corte Penale Internazionale: sanzioni se condannate Israele