Oggi il testimone di Geova Volodymyr Baranov è stato posto in detenzione preventiva dal tribunale distrettuale Darnitsky di Kiev, giudice Olha Prosalova. Il tribunale ha deciso che poteva essere rilasciato dietro il pagamento di una cauzione di 180.000 UAH. Non è stata un’udienza pubblica; mi è stato negato l’accesso alle udienze nonostante abbia fornito le mie credenziali di giornalista e membro del Consiglio dell’Ufficio Europeo per l’obiezione di coscienza. Baranov è accusato di disobbedienza (art. 402 del Codice penale ucraino, reato punibile fino a 10 anni di carcere) dopo essere stato portato con la forza all’unità militare di ДВРЗ. È un membro battezzato dei Testimoni di Geova dal 2002. Una decina di membri della comunità hanno atteso l’esito del processo fuori dal tribunale.
Il periodo di detenzione preventiva è di due mesi, il massimo consentito, soggetto a proroghe.
L’avvocato Nataliya Mikhalchuk lo ha difeso, sostenendo che non poteva essere accusato di disobbedienza all’ordine di un reclutatore militare in un’altra unità.
L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha pubblicato un rapporto che evidenzia le violazioni del diritto umano all’obiezione di coscienza al servizio militare, ovvero l’incarcerazione, il trattamento disumano e la tortura degli obiettori di coscienza. Uno dei cristiani, la cui coscienza vieta di uccidere, è stato addirittura minacciato del taglio dei genitali.