In fondo l’ordine del giorno approvato all’unanimità dall’assemblea dei lavoratori ex Gkn il 28 novembre

Facciamo seguito alla lettera inviata all’ordine dei giornalisti della Toscana e Assostampa in data 23 novembre 2024, nel tentativo continuo e costante di fornire alle colleghe e ai colleghi della stampa tutti gli elementi a nostra disposizione e un dialogo serio e costruttivo sulle notizie riguardanti la vertenza ex Gkn.

In data 24 dicembre la Nazione riporta il seguente titolo e sottotitolo in un articolo riferito alla nuova legge sui consorzi industriali: “La legge sui consorzi: “La Toscana si conferma laboratorio normativo”. Ma i lavoratori Qf contestano: “Nulla a ora sfamerà le nostre famiglie”.

Nel titolo i “lavoratori Qf” vengono presentati senza virgolette né corsivo, ragione per cui la dicitura pare riferita all’interezza o almeno alla maggioranza dei lavoratori Qf. Sappiamo quanto il titolo conti nella percezione della notizia trasmessa. Nell’intervista invece la dicitura diventa “alcuni lavoratori Qf”. Alcuni (sic!).

Su Repubblica Firenze del 22 dicembre invece, si parla genericamente di “lavoratori che non fanno parte del collettivo” nel titolo e di “dissidenti” nell’articolo.

A noi non è dato sapere se per l’ennesima volta stiamo commentando una lettera anonima, se con firme di lavoratori, se con firme certificate e a quanti lavoratori ci stiamo riferendo.

La Nazione e La Repubblica, insieme, a tutte le colleghe e i colleghi della stampa hanno già ricevuto una nota dove si puntualizzava il carattere potenzialmente non corretto di questo meccanismo, che legittima una fonte quantomeno ambigua.

Ci permettiamo anche di commentare il merito. La “notizia” che ad oggi le nostre famiglie sarebbero senza stipendio e che questa è una priorità di vita è semplicemente una “non notizia”. È qualcosa che andiamo denunciando da tempo.

Tale “non notizia” viene agita come se per qualcuno la priorità fossero gli stipendi e per qualcun altro “altro”.

Gli stipendi sono e sono stati al centro di azioni legali, vaste campagne di denuncia da parte di organizzazioni sindacali, Rsu, Collettivo, assemblea dei lavoratori. Tanto che ancora oggi è in atto una campagna per denunciare la vergogna di 12 mesi senza stipendio.

Per altro in questo momento, Qf, all’esito della istanza di liquidazione giudiziale proposta dalla procura della Repubblica di Firenze, ha presentato domanda di accesso ad uno degli strumenti di regolazione della crisi di impresa. Ragione per cui – in attesa di un possibile piano di concordato preventivo – non può purtroppo procedere ai dovuti pagamenti. Vanno avanti invece le numerose cause in cui i lavoratori chiedono il diritto allo stipendio.

La frase contenuta nella lettera dei presunti lavoratori Qf riportata da Repubblica Firenze: “Il disegno di legge sui consorzi pubblici non è la nostra priorità. Invitiamo il Consiglio Regionale ad attivarsi urgentemente per fare sì che Qf rispetti le sentenze del Tribunale di Firenze e che i lavoratori riscuotono quanto prima”, dimostra quindi un livello di confusione importante. Confusione sui poteri del Consiglio e anche sullo stato legale del contenzioso con Qf.

Come metodo spesso ricorrente, in queste lettere si forniscono inoltre testimonianze di fatti a cui si ammette di non essere nemmeno presenti, dicendo magari di basarsi su foto e filmati pubblici.

Un metodo che è a nostro parere inquietante ed è grave che venga accreditato giornalisticamente.

Non siamo quindi di fronte a “una fonte”, ma a una scelta giornalistica di alimentarla, accreditarla e spargerla, senza neanche preoccuparsi del fatto che – dalla lettera del 12 marzo arrivando ad oggi – queste note arrivino ogni volta ad orologeria e sempre con contenuti volti a depotenziare mediaticamente i passi della vertenza e della lotta. Meccanismo che fa comodo forse a “qualcuno”, ma non ai lavoratori ex Gkn.

I quali hanno avuto numerose assemblee plenarie alla presenza di Fiom, Cgil e Usb, dove confermare, controproporre, discutere la linea di azione. In data 28 novembre, giorno prima dello sciopero generale, si è tenuta l’ennesima assemblea, alla presenza della Fiom, che ha ribadito tale linea.

All’unanimità l’assemblea ha approvato il seguente testo, nel quale si evince chiaramente quali sono le priorità dei lavoratori Qf, riuniti in assemblea per discutere e mettere in atto azioni di lotta che interessano diversi fronti, da quello giudiziario e sindacale per gli stipendi, fino ad occuparsi della reindustrializzazione dal basso, l’unica messa in campo in questi tre anni e mezzo, che ha come obiettivo, ancora una volta, di garantire un reddito ai lavoratori.

La RSU ex Gkn


I Lavoratori di QF S.p.A. riuniti in stabilimento in assemblea il 28/11/2024 dichiarano:

1. L’azienda deve pagare interamente gli stipendi del 2024 e tutte le spettanze arretrate ai lavoratori. QF non ha ancora chiarito se e come intende farlo. E continua a resistere in Tribunale a coloro che chiedono legittimamente lo stipendio.

2. La disponibilità ad utilizzare l’ammortizzatore sociale è da sempre ribadita, ad ogni tavolo, dalle organizzazioni sindacali e dalla rappresentanza sindacale. Nel 2024 è palese come sia stata la volontà dell’azienda a bruciare la possibilità di usufruire dell’ammortizzatore sociale previsto al comma 229 dell’Art.1 Legge 234/2021. Ad oggi non conosciamo nessun strumento di ammortizzatore sociale a copertura dell’anno 2024. Qualsiasi cosa dica a riguardo l’azienda, in qualsiasi sede lo dica, è come minimo fortemente impreciso.

3. QF non ha ottemperato alle procedure indicate dalla Legge 234/2021 Art. 1 (commi da 224 al 238), nonostante la condanna del Tribunale. Il comma 228 di quell’articolo di legge riporta ciò che QF avrebbe dovuto includere nel piano: mitigazione sociale, riqualificazione professionale, valutazione della cessione di ramo d’azienda a cooperativa dei lavoratori, azioni di reindustrializzazione suggerite dal territorio.

4. La lotta dei lavoratori QF ex-Gkn ha da sempre una sola prospettiva unitaria al fine di di non lasciare nessuno indietro: ottenere tutto il salario dovuto, reindustrializzare la fabbrica, recuperare i 400 posti di lavoro bruciati da logiche speculative.

5. La nascita del Consorzio regionale permetterebbe un intervento pubblico al fine di favorire la reindustrializzazione dell’area (di cui l’insediamento della cooperativa dei lavoratori sarebbe solo una parte). La legge regionale sui consorzi di sviluppo industriale deve essere approvata entro la fine dell’anno, ma è già terribilmente in ritardo. I comuni della piana, la Regione, la città metropolitana chiariscano subito quali mosse intendono fare affinché questo strumento sia utile alla reindustrializzazione del sito ex-Gkn.

6. La vendita dello stabilimento rischia di essere un’azione di depauperamento della società QF S.p.A. ai fini di non pagare il dovuto ai creditori. Si conferma ancora di più quanto fossimo nel giusto.

7. La cooperativa GFF è ad oggi l’unico progetto di reindustrializzazione concretamente al vaglio di Regione e finanziatori privati. Ad oggi questo progetto è gravemente messo in discussione dalla totale mancanza di chiarezza su come il pubblico pensa di intervenire sull’area ex Gkn. Il progetto della cooperativa GFF potrebbe vedere il ritirarsi della disponibilità di azionariato popolare e finanziatori a causa di tale ritardo. Questo tema è stato fatto presente a più riprese ai diversi gradi istituzionali.

8. Come già affrontato nelle precedenti assemblee ribadiamo che, come prassi in crisi aziendali, in condizioni così drammatiche e perduranti da mesi: reiterate condotte antisindacali e relazioni sindacali azzerate da parte dell’azienda; lavoratori in assenza di salario e buste paga; azienda in totale assenza di produzione, manutenzione, servizi e in liquidazione; assenza di sede operativa aziendale e di qualsiasi figura aziendale di riferimento ecc., diventa anche solo tecnicamente impossibile procedere al rinnovo della RSU. Riteniamo che sarebbe ulteriormente problematico e deleterio far decadere la RSU in carica dal Dicembre 2020 nella difficoltà estrema di procedere con un rinnovo.

9. Ribadiamo la nostra totale estraneità ai meccanismi di funzionamento del presunto “Gruppo Lavoratori QF” che gioca ingannevolmente sul fatto di rappresentare i lavoratori di QF S.p.A. e in particolare condanniamo i contenuti della mail proveniente dall’indirizzo “lavoratoriqf@gmail.com” del 18 novembre 2024, per quanto abbiamo potuto apprendere da stampa e media.