È stato pubblicato online “Pace in movimento”, un portale dedicato alla memoria e alla storia del pacifismo italiano. In un’epoca segnata da violenze, ingiustizie e dalla normalizzazione della guerra come strumento politico, il sito si propone come uno spazio di riflessione e condivisione per promuovere la cultura della pace e della nonviolenza.

Il progetto racconta il percorso collettivo di uno dei movimenti pacifisti più grandi e rilevanti al mondo, quello italiano. La narrazione si concentra sugli anni ’80 fino ad oggi, con un cenno alle origini del pacifismo, e mette in luce il valore della pluralità di idee, metodi e convinzioni che hanno caratterizzato questa lotta.

Pensato per le nuove generazioni, il portale si rivolge a chi “non c’era” ai tempi delle storie raccontate. La struttura e il linguaggio sono stati studiati per rendere accessibili questi racconti e per consegnare alle future generazioni le radici di un movimento che continua a essere una fonte di ispirazione.

“Pace in movimento” si presenta non solo come un archivio, ma come una risorsa dinamica. Sul sito sono raccolti materiali già esistenti nel web, organizzati per facilitarne la consultazione, e viene lanciato un appello a chiunque possieda ulteriori documenti, foto, video o testimonianze per contribuire a rendere l’archivio sempre più completo e partecipativo.

Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che ha finanziato l’iniziativa attraverso l’8×1000. A ciò si aggiunge il contributo di numerosi collaboratori che hanno messo a disposizione articoli, volantini, manifesti e altri materiali storici.

Il portale è dedicato alla memoria di Tom Benetollo, grande figura del pacifismo italiano, e si pone come un tributo alle “energie di milioni di piccole persone” che hanno lottato per un mondo più giusto. Attraverso questo spazio si vuole dare forza a chi continua a credere nella possibilità di costruire un futuro senza guerre, ricordando che, come sottolinea il motto del progetto:

“Arrendersi al presente è il modo peggiore per costruire il futuro.”

AOI, Associazione delle Ong Italiane

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