Il movimento contro la guerra è nato nel 2023 come espressione di profondo disaccordo con la politica interna ed estera perseguita dai governi di Varsavia dopo il 1999: “… Una politica avventurosa indirizzata a scontrarsi con i nostri vicini e a perseguire gli interessi strategici di Washington. Siamo un movimento sociale, creato dal basso verso l’alto, senza strutture formali. Una parte importante delle nostre attività è il lavoro organico per la sovranità culturale della nazione polacca e l’indipendenza della Polonia, contro la guerra e per la pace…”..

Il programma del movimento: Fermate la guerra! Non è la nostra guerra!

Non siamo d’accordo con parole vergognose come quelle pronunciate dal portavoce del Ministero degli Affari Esteri, Łukasz Jasina nel marzo 2022, che illustrano l’intera politica estera e di sicurezza attuata dal governo di Varsavia negli ultimi anni. Siamo a favore della pace, e di politiche di pace incentrata su buone relazioni con tutti i nostri vicini. La normalizzazione di queste relazioni deve avvenire preservando la ragion di stato polacca e l’interesse nazionale polacco. La chiave per lo sviluppo della Polonia è uno sviluppo economico che sfrutti appieno il potenziale della nostra posizione geografica…La guerra in Ucraina non è la nostra guerra. Esprimiamo la nostra ferma opposizione agli aiuti militari concessi dal governo di Varsavia all’Ucraina. Non diamo il nostro consenso alla partecipazione dell’esercito polacco ad alcuna operazione militare al di fuori dei confini della Repubblica di Polonia”.

Stop all’americanizzazione della Polonia!

La Polonia viene trattata come un “paraurti strategico” degli Stati Uniti, cosa su cui non siamo d’accordo. Come il funzionamento di una prigione segreta della CIA in Polonia nel 2003-2005, dove cittadini di altri Paesi venivano illegalmente detenuti e torturati (senza verdetto del tribunale). Questa è una prova evidente della dipendenza della politica dello Stato polacco. Non diamo il nostro consenso a sostenere la politica egemonica degli Stati Uniti e la partecipazione dell’esercito polacco alle guerre di aggressione di Washington, che dopo il 2001 hanno provocato la morte di quasi un milione di persone.”

Fermare l’ucrainizzazione della Polonia

“L’aiuto L’aiuto incondizionato agli ucraini non è nell’interesse nazionale della Polonia. Tollerare il culto di criminali come Bandera o Shukhevych in Ucraina e di organizzazioni genocide come l’OUN e l’UPA è una vergogna e uno schiaffo in faccia per ogni polacco. Finché in Ucraina si svilupperanno lo sciovinismo e il culto dei criminali, non si potrà parlare di alcun aiuto finanziario o militare. Non siamo d’accordo a donare soldi pubblici per l’assistenza sociale ai migranti dall’Ucraina o per un’azione organizzata di insediamento nel territorio della Repubblica di Polonia”.

A cura di Enrico Vigna