In Italia in tre decenni sono stati accertati 902.356 reati ambientali, uno ogni 18 minuti.
Il 45,7% del totale nazionale degli illeciti si concentra nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa.
Triste primato per la Campania regione con più ecoreati nella Penisola e per illeciti nel ciclo del cemento e dei rifiuti.
La Lombardia prima regione del Nord. Sono i dati di Legambiente a trent’anni dal primo Rapporto Ecomafie.
Durante questi anni sono stati censiti 378 clan attivi in tutte le “filiere” dell’ecomafia, dal cemento ai rifiuti, con una stima del fatturato illegale accumulato pari a 259.8 miliardi di euro. 727.771 sono state le persone denunciate e 224.485 i sequestri.
In questi tre decenni nella classifica nazionale per ecoreati svetta al primo posto la Campania con 117.919 illeciti, seguita da Calabria con 84.472 illeciti, Sicilia con 82.290 e Puglia con 73.773. Al quinto posto il Lazio, prima regione del Centro Italia, con 66.650 reati. La Lombardia, ottava in classifica, è la prima regione del nord Italia con 37.794 reati.
I reati nel ciclo illegale del cemento, che ammontano a 215.831, e quelli del ciclo dei rifiuti, 146.480, si confermano in questi tre decenni a livello nazionale quelli prediletti dagli ecomafiosi.
Per quanto riguarda i reati nel ciclo illegale del cemento, le regioni più colpite sono: la Campania (30.177 reati), seguita da Calabria (22.849) e Puglia (18.788 illeciti penali). Al quarto posto figura il Lazio (18.115), seguito da Sicilia (17.346 reati) e Toscana, sesta con 14.044 illeciti penali. Prima regione del Nord è di nuovo la Lombardia (10.831), seguita dalla Liguria (8.409).
Sul fronte ciclo illegale dei rifiuti, la Campania è sempre in testa alla classifica (22.400 reati), seguita da Puglia (14.516), Calabria (10.810) e Lazio (9.989). La Sicilia è al quinto posto (9.972) e precede nell’ordine Toscana (8.263 reati) e Lombardia, che si conferma prima regione del Nord, con 7.586 illeciti penali nel ciclo dei rifiuti. Da segnalare in questa classifica l’ottavo posto del Piemonte, con 7.044 reati, che figura invece al 12° posto nella classifica per l’illegalità ambientale complessiva.
In particolare, sono 608 il numero complessivo delle inchieste sull’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, registrate dal febbraio 2002 (prima applicazione dell’art. 53 bis del decreto Ronchi, attuale delitto previsto dall’art. 452 quaterdecies del Codice penale), con 3.424 arresti, 10.772 denunce, 1.691 aziende coinvolte e 51 stati esteri interessati, soprattutto europei e africani.
In 309 inchieste (pari al 50,8% del totale) è stato possibile ricostruire il totale dei rifiuti sequestrati, pari a 60,576 milioni di tonnellate: per il 40,49% si tratta di fanghi di depurazione e per il 39,64% di rifiuti industriali misti.
Trasportate su un tir da 25 tonnellate, lungo 13,6 metri, le 60.576.000 tonnellate sequestrate sarebbero equivalenti a 2.432.040 tir, per una coda di 32.953 chilometri.
In occasione del trentennale di Ecomafia, Legambiente e l’Arma dei Carabinieri hanno premiato in una recente manifestazione i vincitori del concorso nazionale “Ambiente e legalità – Insieme per il futuro” rivolto alle scuole di I e II grado e dedicato al tema dell’educazione alla legalità ambientale.
Tra le secondarie di primo grado, la prima classificata, nella sezione pubblicazioni, è la Scuola Secondaria di I grado Martiri di Civitella di Civitella in Val di Chiana (AR) – Classi 2 A, B, C, D.
Vincitrice sezione VIDEO: Scuola Secondaria di I grado G. Caporale di Acerra - NA - Corso B. Tra le secondarie di II grado, vincitrice sezione PUBBLICAZIONI: Liceo Vittoria Colonna di Arezzo – Classe 4M. Vincitrice sezione VIDEO: IIS B. Cellini di Firenze – Classi 3TM, 4TM e 3 grafico.
Menzione speciale al Laboratorio Teatrale dell’IC di VOLPIANO (TO).
Qui per approfondire: https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/ecomafia-in-italia-in-tre-decenni-902-356-illeciti-ambientali/.