È dal febbraio 2023 che nei porti di Trieste e di Monfalcone vengono segnalati periodicamente passaggi di mezzi militari e armi (esplosivi) da parte dei lavoratori e dell’Unione Sindacale di Base.

L’ultimo passaggio segnalato, nel porto di Trieste, è quello del settembre scorso, grazie al Comitato 15 Settembre, che ha segnalato la presenza di mezzi militari chiusi nei container. A tale denuncia è seguita la replica dell’Autorità Portuale, la quale ha ammesso che si tratta di mezzi della Nato “che non si possono fermare”.

A questi traffici, va aggiunto il ruolo di scalo della flotta statunitense che il porto di Trieste sta assumendo, con l’attracco, nel 2022, della portaerei Truman, e, nel 2023, della portaerei Ford, schierate per il pattugliamento e le operazioni militari contro la Russia e per affiancare Israele nella guerra contro il popolo palestinese, il popolo libanese e tutti i popoli della regione mediorientale.

Tutto ciò va ricondotto alle scelte operate dal governo italiano che ha denominato Trieste “porto per l’Ucraina” alla volontà degli Usa e della Nato di includere la nostra città nel progetto Trimarium, ovvero dell’integrazione e militarizzazione dell’Europa Orientale, dal Baltico al Mar Nero passando per l’Adriatico, in funzione antirussa.

Noi non vogliamo che i nostri porti siano utilizzati da chi, come il blocco Nato, sta portando avanti una sanguinosa e pericolosissima tendenza alla terza guerra mondiale, accerchiando, provocando e attaccando la Federazione Russa. Vogliamo la pace con la Russia e P’autodeterminazione per il Donbass, sotto aggressione da Kiev fin dal 2014.

Noi non vogliamo che i nostri porti siano utilizzati da chi, come la flotta statunitense, sta appoggiando, nel Mediterranen Orientale e nel Mar Rosso, le guerre genocide di Netanyahu, su cui vige mandato di arresto della Cpi. Vogliamo la libertà per il popolo palestinese e la fine di un ordine mondiale retto dalla violenza degli Usa e dei loro alleati e servi.

Vogliamo il rispetto della legalità: 1) il porto di Monfalcone non è legalmente autorizzato a far transitare armamenti secondo le norme vigenti 2) la legge 185 del 1990 vieta il transito di armi dirette a paesi in guerra o che violino i diritti umani 3) lo status internazionale di Trieste, secondo il Trattato di Pace del 1947 e allegati, stabilisce la sua smilitarizzazione e neutralità.

Sabato 14 dicembre alle ore 11.00, manifesteremo sotto la sede dell’Autorità Portuale di Trieste, competente anche per Monfalcone, in via Von Bruck 3, a cui dobbiamo chiedere conto di tutto ciò!

NON STAREMO IN SILENZIO MENTRE MASSACRANO I POPOLI E CI PORTANO ALLA TERZA GUERRA MONDIALE!

Coordinamento No Green Pass e Oltre (nogreenpass@riseup.net) – Insieme Liberi (info@insiemeliberi.org) – Fronte della Primavera Triestina (primaveratriestina@gmail.com) – Comitato Mutuo Appoggio Radio Tv (info@comitatoradiotv.it) – Tavola della Pace Fvg (compax@nwind.it) – Mondo Senza guerre e Senza Violenza Trieste (trieste@mondosenzaguerre.org)