La sfida possibile di UNISIN e CONFSAL contro la violenza sulle donne e la violenza di genere. Alda Merini un filo rosso che ispira. A Milano, un’importante occasione di incontro per condividere idee, valori e obiettivi

Si è conclusa martedì 10 dicembre l’iniziativa targata UNISIN presso lo Spazio Alda Merini a Milano dal titolo “La sfida possibile. Noi… Donne e Uomini insieme contro la violenza alle donne”. Si è trattato di un alternarsi di testimonianze toccanti, raccontate dalla viva voce delle donne presenti in sala, di ascoltare poesie di Alda Merini declamate da Donatella Massimilla e Gilberta Crispino, che ci ha deliziato con la sua voce e una versione scoppiettante di “Rosamunda”.

Poi, come ricorda la locandina, si sono alternati poeti, scrittori, attivisti, politici, studiosi e sindacalisti come il nostro Segretario Generale Emilio Contrasto, che dopo avere partecipato al Congresso di Pesaro non ha voluto perdersi questo appuntamento milanese per portare il pensiero del nostro sindacato e la volontà del sindacato  di combattere questa piaga, figlia e prodotto di una società patriarcale che sta distruggendo sempre più valori e materialmente il mondo intero.

Splendidi e pieni di significato i pezzi che Piero Carcano ed i Cantosociale hanno regalato ad un pubblico così numeroso da non potere stare tutto nella sala dello Spazio Alda Merini e che è rimasto ipnotizzato da quella  colossale interprete che risponde al nome di Betty Gilmore: il suo blues e le sue poesie ci hanno incantato.

Daniela Foschetti (coordinatrice di Donne e Pari Opportunità di UNISIN) e Rosalba La Fauci (Vice Segretario Nazionale Confsal) hanno portato ulteriore fieno in cascina attraverso proposte e denunce. Particolarmente apprezzata la presenza di Chiara Vicerdini e Massimiliano Lanzini, arrivati da Firenze, ai quali va il ringraziamento di tutti noi. E’ stato un momento di crescita culturale e sindacale per tutti i presenti, ogni partecipante torna a casa consapevole di avere partecipato ad un’iniziativa concreta, fatta anche del coraggio e della fatica delle donne presenti che hanno voluto testimoniare le proprie sofferenze.

 

Testo e foto di Joseph Fremder