Ma intanto un’altra data si affaccia all’orizzonte.
E l’Unione Europea dà una mano ai ritardatari spostando al 2040 la scadenza della consegna dei progetti TEN-T transfrontalieri.
… con una dolente nota sulla “non comunicazione” di TELT sui caduti sul lavoro …
Non è vero che “Dal 2032, secondo quando dichiarato i vertici, e con 700 milioni di investimento UE, sarà attivo il collegamento tra Italia e Francia” come riporta La Stampa online del 3 dicembre 2024, 18:48.
Di fronte a questa confusione ingannatrice proponiamo un’altra data per questo cantiere infinito alla luce delle “regole del gioco europeo”.
Intanto i Capi di TELT, Mario Virano e Maurizio Bufalini nel 2023 e Manuela Rocca nel 2024, hanno dichiarato pubblicamente con sicumera che la nuova Galleria del Moncenisio sarà sicuramente inaugurata il 31 dicembre 2033”, “data che tiene conto dei rischi geologici”.
Ricordiamo che precedentemente essi si erano dati da fare con analoga energia per dichiarare che la data invalicabile sarebbe stata il 31 dicembre 2029 cfr. la foto ufficiale di TELT, e La Stampa del 17 marzo 2002 annunciava a 5 colonne: “La Torino-Lione pronta nel 2013”.
La data del 2033 è talmente impossibile che l’Unione Europea, che finanzia al 50% il progetto TEN-T Torino-Lione, resasi conto dei ritardi accumulati da questo e altri progetti simili (il Brennero), ha introdotto nel nuovo Regolamento TEN-T del 2024 la possibile scadenza di fine lavori al 2040, una proroga di 10 anni sul precedente obbiettivo del 2030. Ciò è documentato nell’accordo del 18 dicembre 2023 tra il Consiglio e il Parlamento europeo
Ma crediamo che neppure la data del 2040 potrà essere rispettata.
Vediamo allora quali sono gli ostacoli che si frappongono alla prepotente affermazione di TELT:
- il 26 luglio 2024 TELT ha comunicato (secretando il Dossier) che il Costo Certificato della nuova Galleria del Moncenisio è stato aumentato del 29% da € 8,6 Mld a € 11,1 Mld, quindi Francia, Italia e UE dovranno incrementare i fondi,
- i finanziamenti europei ai progetti TEN-T sono erogati con ritmo settennale, per il periodo in corso 2021-2027 la UE (via il CEF2) dovrebbe rendere disponibili fondi per soli 700 Mln per eseguire lavori per soli € 1400 Mln entro dicembre 2028, ma il contratto di finanziamento con la UE non è stato ancora pubblicato,
- dal primo gennaio 2029 TELT dovrà mettersi a correre per 5 anni per terminare i lavori entro la fine del 2033, che ammonteranno, salvo aumenti, a poco meno di 7 miliardi, un importo pari al 63% del nuovo costo certificato di € 11,1 Mld, una sfida molto impegnativa con alta probabilità di ritardi ai quali il promotore pubblico ci ha abituati da decenni,
- per questi lavori l’Italia e la Francia si aspettano che la UE dia il suo abituale contributo al 50% dei costi, ossia circa € 3,4 Mld, un importo elevatissimo.
È tuttavia probabile che l’Unione europea non sarà in grado di mettere a disposizione tale considerevole quantità di fondi tra il 2028 e il 2033, dato che sono molti i progetti presentati da altri Stati Membri che il CEF sarà chiamato a finanziare e, per definizione, scarsi i fondi.
Per raggiungere il traguardo TELT dovrà quindi rivolgersi ai suoi azionisti (i due Stati Italia e Francia) chiedendo loro di finanziare al 100% i lavori, secondo quanto previsto nell’Accordo del 2012.
La stima dei costi in capo ai due Paesi di € 6,86 Mld per il completamento della galleria fornisce questi importi “asimmetrici”: l’Italia dovrà pagare il 57,9%, ossia € 3,97 miliardi e la Francia il 42,1%, ossia € 2,89 Mld.
UN’ALTRA DATA
Se volessimo invece ipotizzare che l’UE accorderà al progetto ogni sette anni, a partire dal 1° gennaio 2028, un importo pari a quello attribuito nel periodo 2021-2027, ossia € 700 Mln, occorreranno 34 anni per inaugurare la galleria nel 2062.
DOLENTE NOTA sulla “non comunicazione” di TELT
Ad imitazione di molte imprese private, TELT, impresa pubblica al 100%, ha adottato una comunicazione d’impresa che enfatizza la sua capacità e i suoi meriti, senza fornire le notizie che consentirebbero un contraddittorio pubblico.
Vogliamo portare un esempio estremo che si commenta da sé.
Se cerchiamo sul sito TELT le parole “lavoratori morti”, la ricerca dà questa risposta: Nuova sede per la targa a memoria dei lavoratori morti per il traforo storico del Fréjus concluso nel 1871.
In tale sito non abbiamo trovato alcun riferimento al fatto che nei cantieri TELT del XXI secolo sono stati tre i lavoratori deceduti, che qui desideriamo ricordare. E chissà quanti saranno i feriti e gli invalidi a seguito di infortuni non mortali. Per memoria, citiamo l’articolo del 3 maggio 2024 dal Il Fatto Quotidiano ne dà conto: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/05/03/tav-tre-morti-sul-lavoro-in-meno-di-un-anno-nei-cantieri-francesi-la-cgt-il-rischio-zero-non-esiste/7534932/