Oggi 2 dicembre il Tribunale del riesame ha decretato l’immediata scarcerazione di Luigi Spera. Dopo 8 mesi di detenzione in regime di “alta sicurezza” ad Alessandria, Luigi può tornare finalmente libero a Palermo, con obbligo di firma e obbligo di dimora.

Era stato arrestato 8 mesi fa con l’accusa di aver sanzionato la fabbrica di armamenti Leonardo spa.

Dal 2022 il movimento NoGuerra conduce instancabilmente una campagna di denuncia delle fabbriche della morte e per la trasformazione dell’industria di guerra in industria di pace e benessere.

La Leonardo spa a Palermo è specializzata nella costruzione di dispositivi elettronici per la guida e il puntamento di droni, missili e artiglieria.
É direttamente impegnata nello sforzo bellico di Israele e della Turchia: con i dispositivi di guerra della Leonardo spa l’esercito turco esegue continui raid e intensi bombardamenti contro la Siria del Nord, contro il Rojava governato dalle Forze Democratiche Siriane, contro le formazioni partigiane dello YPG e YPJ.

Proprio in questi giorni le armate dei tagliagole jiadisti sostenute dall’esercito turco stanno attaccando la Siria, occupando la città di Aleppo e numerosi centri abitati dalla comunità curda. Un nuovo bagno di sangue, nuove immani distruzioni per gli interessi criminali degli Stati imperialisti e dittatoriali che stanno devastando il Medio Oriente.

La Leonardo spa è direttamente coinvolta nelle operazioni militari turche con il suo appoggio tecnico e operativo all’esercito di Ankara.

Il torto di Luigi è stato quello di avere denunciato, assieme all’ Assemblea NoGuerra di Palermo, il ruolo che ha la Leonardo spa proprio nella guerra che la Turchia conduce in modo criminale contro la rivoluzione curda.

L’importanza dell’industria bellica italiana nei conflitti in corso si evince anche dai dispositivi di sicurezza messi in atto per proteggere la Leonardo e dal fantasioso teorema accusatorio messo in piedi contro sette attivisti di ANTUDO, nel tentativo di fermare il movimento contro la produzione di armi e la militarizzazione diffusa di scuole, università e della società tutta.

In questi lunghi 8 mesi la solidarietà con gli attivisti colpiti dalla repressione e le iniziative contro la guerra e l’invio di armi da parte dello stato italiano, si sono moltiplicate e la liberazione di Luigi rappresenta un primo e concreto successo e un grande passo avanti per smontare le accuse che hanno piedi d’argilla.

Il processo contro gli attivisti di ANTUDO proseguirà con l’udienza del 20 dicembre. Il movimento contro la guerra e la militarizzazione è impegnato in prima istanza nel sostenere tutti gli attivisti NoGuerra che vengono proditoriamente colpiti dalla repressione dello Stato.

In questa prospettiva bisogna essere uniti contro la guerra e la militarizzazione, per la libertà di chi lotta contro la guerra, per il sostegno ai disertori e sabotatori di tutte le guerre.