La spesa militare del Canada è aumentata del 100%, passando da 20 miliardi di dollari nel 2014 a oltre 40 miliardi nel 2024, pari all’1,4% del suo PIL. Secondo il Parliamentary Budget Officer la spesa militare canadese raggiungerà gli 82 miliardi di dollari entro il 2032: la NATO sta impoverendo i cittadini canadesi.
La Rete pancanadese per la pace e la giustizia ha organizzato il contro-vertice, (in parallelo all’Assemblea parlamentare della NATO che si è svolta a Montréal fino al 25 novembre), sempre nella stessa città del Québec con la partecipazione di organizzazioni locali per la pace e la giustizia sociale.
Dalle dichiarazioni della Rete pancanadese per la pace e la giustizia sulla presenza del Canada nella NATO:
L’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (NATO), l’alleanza militare nucleare guidata dagli Stati Uniti e fondata nel 1949 da dodici Paesi, tra cui il Canada, ha da poco concluso la sua 70a Assemblea parlamentare annuale a Montreal. Negli ultimi 25 anni la NATO con i suoi interventi militari ha lasciato dietro di sé morte e distruzione nell’ex Jugoslavia, in Afghanistan, in Libia e ora in Ucraina.
Questi interventi hanno portato non solo alla bancarotta degli Stati, ma a danni ambientali e climatici, alla violenza contro le donne e alla più grande crisi di rifugiati della storia: gli alleati della NATO hanno sprecato trilioni in guerre e armi ad alta impronta di carbonio, arricchendo l’industria delle armi (soprattutto quella americana) e aggravando i conflitti in tutto il mondo.
La NATO continua a incrementare le spese militari e impoverire i cittadini canadesi
La NATO sta spingendo il Canada ad aumentare le spese militari. Nel 2014, gli alleati della NATO si sono impegnati ad aumentare la loro spesa militare al 2% del prodotto interno lordo (PIL) canadese. Secondo l’ultimo rapporto della NATO sulle spese per la difesa, negli ultimi dieci anni la spesa militare del Canada è aumentata del 100%, passando da 20 miliardi di dollari nel 2014 a oltre 40 miliardi di dollari nel 2024, pari all’1,4% del PIL. Secondo l’organo parlamentare responsabile per le spese di bilancio del Canada la spesa militare è destinata a raggiungere 82 miliardi di dollari entro il 2032; una spesa che sottrae risorse cruciali dai bisogni pubblici e condanna un numero sempre maggiore di canadesi alla povertà, lasciandoli perfino senza un tetto. Come se non bastasse i burocrati della NATO stanno cercando di fissare l’obiettivo del 3% con una quota minima al 2%, il tutto con il sostegno entusiasta dei media canadesi.
La NATO protrae le guerre
Le armi della NATO prolungano la guerra in Ucraina e il genocidio a Gaza. Solo dal 2022, il Canada ha destinato 17 miliardi di dollari canadesi di aiuti finanziari e militari all’Ucraina per allungare la guerra per procura della NATO contro la Russia, rifiutando al contempo i negoziati di pace. La NATO considera Israele “il suo alleato vitale in Medio Oriente”, con il quale continua a condurre esercitazioni militari congiunte e a commerciare in armi e sostenere la ricerca militare. Inoltre, il regime israeliano ha inviato la sua delegazione all’Assemblea parlamentare della NATO a Montreal.
Dietro le quinte, i membri della NATO (Canada compreso) continuano a inviare armi a Israele, uno Stato che detiene armi nucleari non dichiarate, che perpetra il genocidio del popolo palestinese, bombarda barbaramente il Libano e attacca anche l’Iran. Tuttavia, un sondaggio dell’Institute for Global Affairs ha rivelato che la maggioranza dei cittadini dei Paesi NATO richiede i negoziati di pace per porre fine alla guerra in Ucraina e un cessate il fuoco immediato a Gaza.
La minaccia della guerra nucleare
Oggi l’umanità è esposta alle peggiori minacce nucleari dalla crisi dei missili di Cuba del 1962. La NATO, ancora una volta, ha incrementato l’escalation nella sua guerra per procura sul fronte russo-ucraino. Tre Paesi della NATO – Stati Uniti, Regno Unito e Francia – hanno recentemente annunciato l’intenzione di installare in Ucraina sistemi missilistici a lungo raggio in grado di sferrare un attacco profondo contro la Russia, e il nuovo Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, ha dato il via libera al loro utilizzo.
Il targeting di questi lanci missilistici verrebbe effettuato dagli Stati Uniti e dagli alleati della NATO, per cui tali attacchi saranno considerati dal governo russo come atti di guerra contro la Russia, che tra l’altro, ha già minacciato ritorsioni contro gli obiettivi della NATO. I leader della NATO stanno letteralmente scommettendo – a costo della nostra vita – che il Cremlino non risponderà e, purtroppo il Primo ministro del Canada, Justin Trudeau, ha approvato questa scommessa. Tuttavia, se la Russia dovesse vendicarsi, la NATO invocherebbe immediatamente l’articolo 5 per una risposta collettiva, mettendo il mondo sull’orlo di una vera e propria guerra nucleare: la posta in gioco non è mai stata così alta…
In Medio Oriente i membri della NATO continuano a sostenere Israele, il cui recente ma inefficace attacco all’Iran era destinato a scatenare una grande guerra a livello regionale. Qualora Israele e gli Stati Uniti dovessero innescare una guerra regionale, lo spargimento di sangue e la devastazione sarebbero infinitamente superiori e potrebbero portare a un confronto nucleare su scala globale.
Il governo Trudeau, i partiti d’opposizione e i media tradizionali non hanno adempiuto al loro dovere e non hanno avvertito il popolo canadese del pericolo esistenziale dell’avventurismo nucleare della NATO in Ucraina e in Medio Oriente. Lo stesso Primo ministro Trudeau non ha mai chiamato il Presidente Putin per sapere cosa sarebbe stato necessario per porre fine al conflitto ucraino, né ha mai fatto seriamente pressione sul Primo ministro israeliano, Netanyahu, o sul Presidente degli Stati Uniti, Biden, per fermare la guerra in Medio Oriente. Inoltre, è a causa dell’adesione del Canada alla NATO che il Paese si rifiuta di aderire al Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari.
Più cooperazione, più pace
Il Canada ha la possibilità di allontanarsi dall’orlo del precipizio nucleare, sostenendo i negoziati per porre fine alle guerre e aderire al Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari. Inoltre, ha il dovere di esercitare una reale pressione su Israele, affinché attui una pace giusta, duratura e globale con i palestinesi attraverso un embargo bilaterale sulle armi; di porre fine alle donazioni “caritatevoli” canadesi; di porre fine agli accordi di libero scambio e di sicurezza; e di vietare l’arruolamento canadese nell’IDF.
Il governo Trudeau deve condannare l’invasione illegale del Libano da parte di Israele e sospendere le relazioni diplomatiche con Israele, finché non si ritirerà da quel Paese e non smetterà di attaccare altri Paesi del Medio Oriente. L’obiettivo del Canada deve essere la cooperazione per la costruzione della pace con tutti i Paesi, affinché l’umanità possa affrontare la sfida della crisi climatica e raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite entro il 2030.
Solo 32 Paesi occidentali sono membri della NATO, ma la maggior parte del mondo, ovvero 161 Paesi, non fa parte dell’alleanza guidata dagli Stati Uniti. Solo attraverso la diplomazia, il diritto internazionale, la prevenzione dei conflitti, la giustizia climatica e il disarmo possiamo costruire pace e fiducia: è tempo che il Canada si ritiri dalla NATO e sviluppi una politica estera indipendente e pacifica cooperando con tutti i Paesi.
Traduzione dal francese di Maria Sartori. Revisione di Thomas Schmid.