Le ultime settimane hanno visto il susseguirsi di eventi di importanza globale.
La COP16 in Colombia, il G20 a Rio de Janeiro e la COP29 in Azerbaijan sono state tutte occasioni per tornare a parlare a livello mondiale di lotta al cambiamento climatico, biodiversità e sostenibilità ambientale.
Nello specifico, la COP16, dedicata alla biodiversità, avrebbe dovuto verificare i progressi del “Global Biodiversity Framework” (GBF), adottato alla COP15 per conservare e ripristinare la biodiversità entro il 2050.
Tuttavia, il negoziato è fallito a causa delle divisioni tra Paesi industrializzati e in via di sviluppo, impedendo l’approvazione dell’implementazione del testo del Global Biodiversity Framework.
Il G20 ha, a sua volta, deluso le aspettative con una dichiarazione generica, senza impegni concreti sugli aiuti ai Paesi in via di sviluppo contro gli effetti del cambiamento climatico.
Anche la COP29, la Conferenza delle parti dedicata principalmente alla questione del cambiamento climatico, non ha soddisfatto le aspettative: la proroga delle trattative ha portato a stanziare 300 miliardi di dollari all’anno, entro il 2035, a favore dei Paesi in via di sviluppo.
Si tratta, però, di un budget di molto inferiore rispetto a quanto richiesto dai Paesi più vulnerabili e le risorse saranno raccolte attraverso un’ampia varietà di fonti, compresi finanziamenti pubblici e accordi bilaterali e multilaterali, incluse fonti alternative.
Nonostante ciò, un segnale positivo è emerso durante il “Finance Day”: la Global Alliance for Banking on Values (GABV) ha annunciato che 25 banche del network, tra cui Banca Etica, hanno aderito all’iniziativa per un Trattato di Non Proliferazione dei Combustibili Fossili.