Extinction Rebellion ha denunciato, in una partecipata conferenza stampa, le irregolarità commesse ieri dalla Questura di Roma. E ha annunciato pubblicamente la violazione di 33 fogli di via durante il corteo di Non Una di Meno. Le misure sono state emesse in seguito alla protesta svoltasi ieri davanti al Ministero dell’Interno.

Extinction Rebellion ha annunciato pubblicamente la violazione di 33 fogli di via, nel corso di una partecipata conferenza stampa, questa mattina a Piramide, al giardino Della Resistenza dell’8 Settembre. Le misure sono state notificate dalla Questura di Roma a 32 delle oltre 100 persone che hanno preso parte alla protesta di natura nonviolenta di ieri presso il Ministero dell’Interno, proprio per denunciare le politiche repressive del governo in contrapposizione con la mancanza di misure adeguate per prevenire l’ormai certa insicurezza climatica.

Dopo aver strappato gli striscioni, tagliato le tende e sgomberato la piazza, oltre 70 persone erano state portate al l’Ufficio Immigrazione di via Teofilo Patini. Dopo un fermo identificativo durato quasi dieci ore, le persone sono state rilasciate e ad alcune di loro sono stati notificati dei fogli di via da 6 mesi a 2 anni e mezzo, con l’obbligo di lasciare Roma entro due ore. “Settancinque persone sono state private della loro libertà senza motivo e in maniera illegittima. Sono state fotosegnalate, sono stati requisiti i telefoni, sono state prese loro le impronte digitali e rilasciate senza un verbale di identificazione che attesti che per dieci ore lo Stato le ha tenute in custodia” dichiara Annalisa.

Non è la prima volta che fogli di via e denunce arrivano in seguito ad azioni di Extinction Rebellion, altri movimenti per il clima e non: questa misura, prevista dal codice antimafia, viene ormai usato dalle Questure di tutta Italia in maniera illegittima per limitare il diritto di manifestazione. Il Questore, con un atto amministrativo e arbitrario, definisce una persona come socialmente pericolosa: una valutazione presa senza contraddittorio, che in questo modo aggira l’indipendenza della magistratura e il principio di separazione dei poteri che tutela la libertà e i diritti dei cittadini. Queste misure sono state spesso revocate o sospese dopo il ricorso al TAR, ma comunque gravano economicamente sulle spalle di chi li riceve.

“Essere qui oggi, nonostante l’ordine di lasciare la città entro due ore, è un atto di disobbedienza civile all’applicazione illegittima di questa norma” commenta Elisa. Per questo motivo, spiegano, questo pomeriggio, dopo la conferenza stampa, Extinction Rebellion sarà di nuovo in strada insieme a Non Una di Meno contro il DDL sicurezza. “Sicurezza per le donne significa servizi sociali ed educativi garantiti, non la restrizione di libertà e dello spazio democratico.”, aggiunge Sabina. Una richiesta di sicurezza alla quale il Governo risponde cercando di spostare l’attenzione su altro: come ha fatto il Ministro Valditara alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchetin, che, mentendo, non ha perso occasione per criminalizzare le persone migranti.

“Chiediamo una sicurezza reale: una casa, un reddito dignitoso, assistenza sanitaria gratuita, rispetto dei diritti fondamentali, qualunque sia la provenienza della persona.” continua Sabina “Basta col nascondere tutto questo sotto il tappeto.”