Egregio On. Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara,

siamo bambini, ragazze, alunne, studenti, genitori, insegnanti, volontari del III settore, educatrici/ori, siamo una nuova generazione e una sensibilità crescente nella prima civiltà planetaria della storia umana. Le scriviamo in qualità di portavoce della  III Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza [www.theworldmarch.org; www.scuoleinmarcia.it] partita da San José de Costa Rica lo scorso 2 Ottobre – Giornata Internazionale della Nonviolenza.

È certamente consapevole che viviamo in un pianeta che sta esplodendo in una spirale di violenza crescente: non solo l’orrore delle guerre, lo sterminio di popoli, le catastrofi climatiche e ambientali, ma la violenza, la militarizzazione e l’armamentismo abitano le nostre istituzioni, le nostre scuole, le nostre case e strade, le nostre relazioni sociali, personali e intime.

Sempre più allarmante è la crescita dei casi di disturbi mentali-emotivi-sociali che si contano nelle classi e tra giovani. Ansia, depressione, autolesionismo, isolamento, abbandono scolastico, bullismo/cyber-bullismo, diseducazione emotiva, problemi di integrazione sociale o di apprendimento. Sempre più sono le manifestazioni di comportamenti violenti – auto-inflitti, subiti o inflitti ad altre persone o all’ambiente- che bambine/i e adolescenti si trovano ad affrontare in prima persona o in forma assistita.

Il problema è serio e colpisce a prescindere da una specifica situazione sociale, economica o culturale.

La Scuola è il luogo dove è maggiormente riconoscibile il problema, ma è anche il luogo in cui è concretamente possibile e DOVEROSO educare e trasmettere gli strumenti opportuni per affrontarlo e prevenirlo.

Riteniamo che ci sia un unico vero cammino possibile per la Pace, per garantire a tutte e tutti un futuro per una vita personale e sociale sana, equilibrata, coerente, serena e gioiosa: EDUCARE ALLA METODOLOGIA DELLA NONVIOLENZA ATTIVA.

D’altra parte la stessa indicazione è riportata nella Raccomandazione del Consiglio Europeo sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente (2018), in particolare nelle competenze in materia di cittadinanza (n.6):

garantire che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile, tra cui, tra gli altri, l’educazione allo sviluppo sostenibile e agli stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e nonviolenza, la cittadinanza globale e l’apprezzamento della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.

Riconosciamo l’urgenza e la necessità di imparare a rifiutare a priori qualsiasi uso della violenza, sia essa fisica, di genere, economica, etnica, religiosa, culturale, sessuale, psicologica e morale o una qualsiasi forma di discriminazione.

Riconosciamo l’uguaglianza di diritti e di opportunità per tutti gli esseri umani, in primis il diritto a nutrirsi, ripararsi, istruirsi, curarsi e realizzarsi contribuendo al benessere di tutte, tutti e tutto l’esistente, condividendo le proprie virtù e responsabilità.

È per questo che la Marcia intende soprattutto sensibilizzare il mondo della Scuola, cui riconosciamo un ruolo cruciale nel promuovere e alimentare una nuova sensibilità e un nuovo paradigma culturale, affinché a partire dalle nuove generazioni possa diffondersi una coscienza nonviolenta in tutto il mondo.

È necessario riconoscere l’importanza e l’urgenza di introdurre l’educazione alla nonviolenza nelle Scuole: conoscerne la storia, i personaggi, i principi, il linguaggio, le pratiche. È inoltre necessario imparare ad educare alla nonviolenza con la nonviolenza, iniziando quindi con la formazione per i docenti, genitori, associazioni territoriali, ecc. La presa in carico dell’istruzione, salute e benessere delle nuove generazioni passerà necessariamente per la creazione e formazione di Comunità Educanti, che possano iniziare a sperimentare relazioni intra- e inter-personali nonviolente e che siano in grado di trasmettere le conoscenze con la pratica.

Educare alla nonviolenza significa imparare a risolvere i conflitti (interni, in famiglia, in classe, con gli amici, tra vicini, tra culture, tra popoli) favorendo il rispetto, l’empatia, la condivisione, il bene comune, la consapevolezza e la responsabilità per costruire quotidianamente la persona e la società pacifica, giusta e armoniosa a cui aspiriamo.

Questo è l’unico cammino possibile per garantire ai/lle studenti del mondo di oggi il futuro che meritano e la Pace tra i popoli.

Sarebbe un grande orgoglio se proprio dal Ministero dell’Istruzione italiano partisse un segnale forte di presa di coscienza da parte del mondo delle Istituzioni di questa necessità che reputiamo estrema ed impellente.

 

Per il Comitato Promotore Scuole in Marcia

Dott.ssa Federica Fratini