Alla vigilia della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre, Amnesty International ha diffuso oggi una dichiarazione, ponendo l’attenzione sulla tragica situazione dei bambini delle bambine in Ucraina, che continuano a essere uccisi e feriti durante gli attacchi aerei russi. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, si tratta di crimini di guerra.

Nel 2024 Amnesty International ha verificato 17 attacchi che hanno provocato vittime tra persone minorenni.
Le ricerche svolte sul campo hanno inoltre evidenziato come le forze russe abbiano intenzionalmente preso di mira civili e infrastrutture civili.
L’organizzazione per i diritti umani ha ribadito che i responsabili degli attacchi illegali e dei crimini di guerra devono essere consegnati alla giustizia e che tutte le vittime di tali crimini devono ricevere giustizia e riparazione per le sofferenze subite a causa dell’aggressione russa.

“Le persone minorenni, tra le categorie più a rischio in ogni società, godono di una protezione speciale nel diritto umanitario internazionale.
Tuttavia, continuiamo a notare che vengono uccisi e feriti in aree lontane dalle linee del fronte, incluse zone in cui non sono presenti obiettivi militari”, ha dichiarato Patrick Thompson, ricercatore di Amnesty International per l’Ucraina.

“Gli attacchi documentati quest’anno da Amnesty International, tra i quali quello tristemente noto contro il più grande ospedale pediatrico di Kyiv, rappresentano crimini di guerra che ricordano il primo periodo dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, quando le forze russe bombardarono l’ospedale ostetrico e il teatro di Mariupol.

I civili e le strutture civili, incluse le strutture sanitarie che godono di una protezione speciale, continuano a essere bersaglio di attacchi illegali, con un numero crescente di bambini e bambine uccisi e feriti”, ha aggiunto Thompson.

I continui attacchi contro le persone minorenni costituiscono crimini di guerra

Le organizzazioni che documentano le vittime civili in Ucraina concordano sul fatto che nel 2024 ci sia stato un significativo aumento di queste ultime, inclusi i bambini e le bambine. I dati, tra i quali quelli pubblicati dall’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, indicano che l’estate del 2024 è stata particolarmente letale per le persone minorenni.

I Digital Verification Corps di Amnesty International hanno analizzato oltre 120 video e immagini relativi ad attacchi contro persone minorenni nel 2024, mentre ulteriori ricerche sono state condotte sul campo dai ricercatori e dalle ricercatrici dell’organizzazione per i diritti umani.

L’8 luglio un missile da crociera russo Kh-101 ha colpito l’ospedale pediatrico di Okhmatdyt a Kyiv causando ingenti danni, uccidendo due persone e ferendone oltre 100, bambini e bambine compresi.

Oleg Golubchenko, un chirurgo che in quel momento stava operando un bambino, ha raccontato:“Quando ho ripreso conoscenza, intorno a me c’erano solo rovine. Anch’io ero ferito: sentivo calore su tutto il corpo e stavo sanguinando. Le braccia e le gambe funzionavano e riuscivo a respirare. Mi sono trascinato un po’ e mi sono accertato che il bambino stesse bene, anche se le attrezzature erano distrutte”.

Amnesty International ha verificato 14 immagini e sei video che mostrano l’impatto del missile sull’ospedale pediatrico di Okhmatdyt e le sue conseguenze.
Le immagini rivelano gravi danni ai reparti ospedalieri, finestre infrante e detriti, oltre a macchie di sangue.

Amnesty International non ha riscontrato alcuna prova della presenza di militari ucraini nel vasto complesso ospedaliero o nelle sue immediate vicinanze. Le dimensioni stesse dell’ospedale escludono la possibilità che il potente missile da crociera, con una precisione dichiarata di 5-20 metri, fosse destinato a un obiettivo diverso.

“L’aumento degli attacchi contro la popolazione civile e delle vittime civili è un monito spaventoso del fatto che l’aggressione della Russia contro l’Ucraina continua a un costo umano incalcolabile. Gli attacchi illegali, in particolare quelli che colpiscono le persone minorenni, sono pensati per seminare terrore e panico tra la popolazione civile.

Il senso di impunità di cui godono i responsabili di tali attacchi deve finire. Spetta alla comunità internazionale assicurare che siano portati davanti alla giustizia. Senza accertamento delle responsabilità, questi attacchi continueranno”, ha concluso Thompson.

Ulteriori informazioni

Il crescente numero di civili uccisi e feriti, sia nelle aree dell’Ucraina controllate dal governo, sia nei territori occupati dalla Russia e nei territori russi, è la diretta conseguenza della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che costituisce un crimine secondo il diritto internazionale.

Secondo l’ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite, circa l’89 per cento delle morti tra i civili si è verificato nei territori controllati dall’Ucraina.
Amnesty International non è in grado di verificare in modo indipendente le fonti russe sul numero di bambini e bambine uccisi né l’attendibilità delle stesse fonti circa l’attribuzione di tali attacchi alle forze ucraine.

Gli attacchi diretti contro i civili o contro infrastrutture e beni civili costituiscono crimini di guerra.
Gli attacchi indiscriminati, come quelli effettuati con armi esplosive contro aree densamente popolate, rappresentano una violazione del diritto umanitario internazionale. Gli attacchi indiscriminati che causano la morte o il ferimento di civili sono a loro volta crimini di guerra.

Amnesty International ha documentato numerosi episodi, a partire dal febbraio del 2022, in cui le forze russe hanno condotto attacchi indiscriminati in Ucraina provocando migliaia di vittime civili, oltre a prove di altri crimini di guerra, tra cui torture, violenze sessuali e uccisioni illegali.
Tutti i responsabili di crimini di diritto internazionale devono essere chiamati a risponderne davanti alla giustizia attraverso processi equi e le vittime devono poter vedere attuati i loro diritti alla verità, alla giustizia e alla riparazione.