Riceviamo e pubblichiamo da Melting Pot Europa e Action Aid

Venerdì 13 dicembre a Roma ore 15 – 18 presso la Città dell’Altra Economia in Largo Dino Frisullo.

Il progetto “Annick. Per il diritto all’unità familiare” vuole favorire il diritto al ricongiungimento e l’unità familiare delle persone con background migratorio e/o titolari di protezione internazionale in Italia.

Dedicato alla memoria di Annick Mireille Blandine, una donna ivoriana che è morta all’improvviso senza riuscire a riabbracciare i suoi due figli che non vedeva da 8 anni, mentre aveva in corso da oltre un anno la procedura per il ricongiungimento, il progetto ha attivato in presenza in tre città (Padova, Roma, Napoli) e da remoto sportelli di assistenza e consulenza legale per garantire questo diritto fondamentale, già fortemente compromesso dai requisiti restrittivi previsti dal Testo Unico Immigrazione.

Le persone che nel corso dell’anno si sono rivolte agli sportelli riportano diverse problematiche che proveremo ad inquadrare attraverso le relazioni del team legale.

Ad esempio, chi intraprende la procedura per ricongiungere un proprio familiare – figlio, coniuge o genitore – si trova spesso impantanato per quanto riguarda la parte di procedura in capo alle Ambasciate italiane, le quali hanno appaltato la gestione delle pratiche per il rilascio del visto ad agenzie private esterne (VFS Global e BLS International). Il team legale ha anche ricevuto numerose testimonianze di truffe (tentate o realizzate) oppure il crescere di un fenomeno di corruzione su cui occorrerebbe venisse aperta un’indagine accurata da parte dei servizi consolari italiani e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).

Basti pensare che in alcuni Paesi come il Pakistan, il Bangladesh, il Senegal o il Marocco, l’iter per il rilascio del visto tramite “intermediari” può arrivare, secondo le testimonianze raccolte da Annick, a costare fino a 3 mila euro.

Le barriere burocratiche, di fatto, negano la possibilità di fare ingresso in Italia dei familiari nei termini previsti – in tutto la procedura dovrebbe concludersi non oltre i 120 giorni – , lasciandoli separati e in un limbo di lunga attesa, anche in casi di richieste presentate da titolari di protezione internazionale.

La situazione generale è poco conosciuta e non trova spazio nei media mainstream: un canale di migrazione sicura e legale è fortemente ostacolato da prassi illegittime della Pubblica amministrazione e tempi di attesa estenuanti (anche 2 anni), avallando così un sistema dei visti discriminatorio e classista.

Nella tavola rotonda, inoltre, cercheremo di fornire un quadro dettagliato dei problemi per quanto riguarda il rilascio del permesso di soggiorno per tutelare l’unità familiare, nonché le strategie di advocacy messe in campo da parte del team legale per avviare diffide extragiudiziarie, ridurre i tempi di attesa delle pratiche, ricorrere al potere sostitutivo fino a promuovere contenzioso individuale e collettivo.

Una parte sarà quindi incentrata su come è possibile tutelare effettivamente questo diritto riconosciuto dalla Costituzione italiana e dall’art. 8 della CEDU.

Infine, si parlerà della class action avviata per stimolare il MAECI a ridurre drasticamente i tempi di evasione di rilascio del visto. Sollecitazione che, se non accolta, confluirà in un vero e proprio giudizio, come già avvenuto per la cd. sanatoria 2020.

L’invito a partecipare è rivolto non solo a professionisti del settore o persone direttamente coinvolte oppure sensibili al tema, ma anche a decisori politici e giornalisti.

Vi aspettiamo venerdì 13 dicembre dalle ore 15 alle 18 a Roma presso la Città dell’Altra Economia in Largo Dino Frisullo.

Durante l’incontro verrà distribuito ai/alle partecipanti il dossier-toolkit: “L’unità familiare: toolkit per tutelare un diritto ad ostacoli”.

La tavola rotonda verrà trasmessa in diretta streaming su Meltingpot.org e sulla pagina facebook e il canale youtube.

Per informazioni e consulenza: annick@meltingpot.org
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“Annick. Per il diritto all’unità familiare” è un progetto a cura di Melting Pot ODV in collaborazione con Circolo Arci Pietralata e il supporto dei legali dell’Associazione Spazi Circolari, dedicato ad Annick Mireille Blandine.

E’ stato finanziato nell’ambito del progetto The CARE – Civil Actors for Rights and Empowerment, cofinanziato dall’Unione Europea e promosso da Fondazione Realizza il Cambiamento e ActionAid International Italia E.T.S. che mira a promuovere, proteggere e far rispettare i Diritti e i Valori dell’Unione Europea con un approccio fondato sulla partecipazione dei/delle portatori/trici di diritti e sull’empowerment degli/delle stessi/e nel rivendicare i propri diritti. Il progetto coinvolge 70 realtà attive in tutta Italia, creando così una rete del cambiamento in grado di ascoltare e rispondere ai bisogni specifici e concreti di ogni territorio e comunità.

Per informazioni sul progetto “Annick. Per il diritto all’unità familiare”:

Stefano Bleggi – Melting Pot ODV – tel. 3289173733
Avv. Gennaro Santoro – tel. 3494740379

Per maggiori informazioni sul progetto The CARE – Ufficio Stampa ActionAid

Alice Grecchi +39 3395030480 – alice.grecchi@actionaid.org
Daniela Biffi +39 3472613441 – daniela.biffi@actionaid.org