A vent’anni dalla scomparsa di Yasser Arafat, ieri la comunità palestinese romana, col suo presidente Yousef Salman e l’Ambasciatrice Palestinese Abeer  Odeh, hanno convocato un presidio a San Lorenzo, davanti alla targa commemorativa dedicata a questo grande palestinese che ha lottato per la sua Terra, con tutti i mezzi che aveva a disposizione, per tutta la vita, perché credeva che il popolo palestinese avesse diritto a vivere in pace in uno Stato  Laico e Democratico. È stato un vero leader capace di dialogare con tutti e questa sua capacità gli è valsa il Premio Nobel per la Pace. Poteva fare di più? Sicuramente, ma è fra quelle  persone la cui vita e il cui nome verranno  ricordati per sempre per aver agito nell’interesse del suo popolo. Quanti pseudo leader potranno avere questo onore? Veramente pochi.

Un nutrito gruppo di rappresentanti delle organizzazioni di sinistra extraparlamentare e non, con la presenza anche dell’ambasciatrice del Nicaragua, nonché della comunità libanese, ha voluto rendere omaggio a questa figura e soprattutto testimoniare la vicinanza al popolo palestinese e alla sua causa. E’ stata ribadita la richiesta al governo italiano, alla comunità europea e all’ONU non solo di un cessate il fuoco e di corridoi umanitari, ma anche e soprattutto di fermare il genocidio in corso, non vendendo più armi ad Israele, sanzionando quel Paese che ogni giorno sta allargando arbitrariamente  il fronte di guerra, cosa inaccettabile, così come è inaccettabile che  la comunità internazionale rimanga impassibile e inerte.

Come Sanitari per Gaza non potevamo mancare e ribadiremo sempre che lo scempio genocidario deve finire, adoperandoci come possiamo per la libertà, l’autodeterminazione, la pace dei popoli, attraverso la corretta informazione, divulgazione e conoscenza di tutto ciò che i media mainstream non dicono.