Genocidio a Gaza
Missili lanciati da droni israeliani hanno colpito ieri due case, una a Jebalia e l’altra a Gaza città, uccidendo in totale 49 persone, metà dei quali bambini. Il numero totale dei civili uccisi a Gaza dall’inizio dell’aggressione è di 43.603.
Situazione umanitaria
Nel nord di Gaza è carestia. Un nuovo ed ennesimo rapporto dell’ONU ha sostenuto che i continui bombardamenti e il divieto israeliano di ingresso di cibo e medicine hanno creato le condizioni di grave malnutrizione del quinto livello (ultimo stadio), per centinaia di migliaia di abitanti nella zona a nord di Gaza.
Libano
L’esercito israeliano ha intensificato gli attacchi in tutto il paese. Secondo il ministero della sanità, ieri sono stati uccisi 43 civili, nei diversi bombardamenti.
Da Israele arrivano segnali divergenti. Da una parte l’esercito ha approvato un piano per l’allargamento dell’invasione, prevedendo una penetrazione di terra e lanciando un avviso all’Unifil di non compiere più ronde di ricognizione al di fuori delle loro basi militari. Dall’altra, il consiglio ristretto dei ministri ha approvato un piano per il cessate il fuoco.
Cisgiordania
Rastrellamenti dell’esercito di occupazione a Beit Amer, vicino ad El-Khalil. A Qalqilia e Nablus sono state registrate invece vere e proprie operazioni militari contro la popolazione civile.
In un villaggio vicino a Salfit, 50 coloni ebrei, con il volto coperto, hanno invaso le case dei contadini palestinesi, incendiato gli ulivi e lanciato pietre contro le finestre.
I soldati non sono intervenuti per fermare l’aggressione, ma quando i palestinesi si sono radunati e hanno iniziato a lanciare le pietre prendendo il sopravvento sui coloni, l’esercito ha cominciato a sparare contro i palestinesi.
Lega araba
Oggi si tiene a Riad un vertice arabo-islamico, convocato dall’Arabia Saudita lo scorso 30 ottobre. In preparazione, si è tenuto ieri un incontro a livello dei Ministri degli esteri.
Il primo ministro palestinese, Mustafà, nel suo discorso ha chiesto al vertice di presentare una proposta di risoluzione al Consiglio di sicurezza per imporre un cessate il fuoco a Gaza.
All’ordine del giorno del vertice vi è la situazione a Gaza e in Libano. Non sono previste decisioni eclatanti. La richiesta del premier palestinese è il segnale del livello massimo al quale la diplomazia araba può aspirare.
Siria
Un ennesimo bombardamento israeliano sui quartieri a sud della capitale Damasco. Sette civili uccisi e altri 20 feriti. Secondo l’agenzia stampa Sana, l’edificio colpito e raso al suolo era una casa civile di 7 piani nel quartiere Zainab, a sud ovest della capitale.
Israele viola la sovranità siriana quasi quotidianamente, con bombardamenti aerei, droni e missili terra-terra, senza che il regime di Bashar Assad risponda.
Forte con il suo popolo, coniglio con la prepotenza israeliana e statunitense; gli USA occupano vasti territori siriani e hanno diverse basi militari.
Iraq-Turchia
L’esercito turco ha bombardato il nord dell’Iraq. Un drone ha lanciato un missile contro un’auto nei pressi di Dahouk, nel Kurdistan iracheno (Kurdistan meridionale, nella denominazione curda). Tre persone sono state uccise, tra di loro un altro dirigente del PKK.
La politica turca di calpestare i diritti dei curdi in Turchia si è espressa nei giorni scorsi con l’arresto e il dimissionamento dal loro incarico di tre sindaci di città nel Kurdistan turco (Kurdistan settentrionale nella denominazione curda).
Solidarietà internazionale
Un gruppo di medici internazionali hanno rivolto un appello ai loro colleghi con un “Richiamo urgente affinché rispettino la loro etica professionale, denuncino il genocidio in corso a Gaza e agiscano”. Il testo denuncia – riportando testualmente rapporti dell’Onu – che Israele ha implementato una “politica concertata per distruggere il sistema sanitario di Gaza”, che equivale a un crimine di guerra, e che l’esercito di occupazione ha “ucciso, detenuto e torturato deliberatamente il personale medico”. Ciò è accaduto in tutti i 36 ospedali della Striscia.
Mobilitazioni in Italia
Si terrà a Roma sabato 30 novembre la manifestazione nazionale in solidarietà con i popoli palestinese e libanese. È stato deciso nell’assemblea nazionale di ieri l’altro 9 novembre alla quale hanno partecipato centinaia di associazioni, comitati e partiti.Anbamed ha aderito.