La proposta era in discussione da ormai più di un mese e anche Pressenza ne aveva dato conto, segnalando che la designazione del Kosovo come “area di speciale protezione sociale” sarebbe stata attivata con l’adozione di una legge ad hoc, volta a garantire in particolare il diritto al sostegno economico per i disoccupati e le categorie più vulnerabili della popolazione serba del Kosovo. La misura, che rientra nell’insieme di iniziative e provvedimenti in risposta alle azioni unilaterali di Prishtina contro le istituzioni serbe, va di pari passo con l’apertura di un ufficio presso la linea amministrativa tra Serbia centrale e Kosovo, nelle località di Rudnica, presso Jarinije, e Ribarići, presso Brnjak, cui i serbi del Nord del Kosovo potranno accedere per fruire delle prestazioni della protezione sociale e per la continuità dei servizi pubblici e amministrativi essenziali.
Nella sessione dello scorso 28 ottobre, quindi, il Governo della Repubblica di Serbia ha adottato il disegno di legge sulla proclamazione del Kosovo “area di speciale protezione sociale” regolando, con tale provvedimento, le prerogative di tale status, i diritti riconosciuti ai soggetti interessati, le condizioni e le modalità di esercizio di tali diritti, con lo scopo di prevenire e contrastare la marginalizzazione e l’esclusione sociale, a maggior ragione dopo le diverse iniziative che le autorità dell’autogoverno kosovaro hanno intrapreso contro i diritti della popolazione serba del Kosovo e la continuità della amministrazione serba nella regione. In base all’art. 1, il disegno di legge «dichiara l’area di protezione sociale speciale e regola i diritti alla protezione sociale speciale, nonché le condizioni, la giurisdizione e la procedura per l’esercizio di tali diritti, al fine di prevenire il verificarsi ed eliminare le conseguenze dell’esclusione sociale nell’area di protezione sociale speciale».
Si tratta dunque di una misura di protezione sociale estesa, che unisce anche un sostegno economico ai soggetti più fragili e vulnerabili, con l’obiettivo della loro sopravvivenza sul territorio del Kosovo, e un contributo ai fini della conservazione del patrimonio storico-culturale, con un’enfasi sull’aspetto demografico, sullo sviluppo economico e sociale, e sulla tutela culturale. Come segnalato dall’art. 3, infatti, «i diritti previsti dalla legge possono essere esercitati solo dalle persone che vivono nell’area di protezione sociale speciale, [vale a dire] se si è stabilita permanentemente nel territorio della provincia autonoma del Kosovo e Metohija dove possiede o affitta uno spazio adibito a residenza in cui vive con la propria famiglia, altri beni immobili che usa e mantiene, trascorre il suo tempo libero, partecipa alla vita sociale, culturale e religiosa, ed è quindi il centro delle sue attività e dei suoi legami professionali, economici, familiari, sociali e di altro tipo».
Le misure previste dal disegno di legge hanno come principali destinatari i disoccupati e gli anziani, come indica l’art. 4 del provvedimento, in forza del quale «i diritti previsti dalla legge sono: 1) prestazioni sociali per i disoccupati; 2) assegno sociale per gli anziani. Il Governo può, su proposta dell’Ufficio per il Kosovo e Metohija, stabilire ulteriori misure di sostegno e di assistenza alle persone a rischio di esclusione sociale che vivono nell’area di protezione sociale speciale attraverso un programma dedicato». Le misure si estendono tuttavia anche all’ambito giudiziario e al settore economico. Il governo ha infatti adottato anche il disegno di legge sull’organizzazione e la giurisdizione delle autorità giudiziarie nel perseguimento dei reati commessi nel territorio del Kosovo, prevedendo, in particolare, una forma di “specializzazione” dei tribunali che giudicano i casi di reati commessi sul territorio kosovaro, e una forma di “concentrazione” della giurisdizione, in modo che l’iter di tali procedimenti sia più efficace. Si prevede inoltre che l’Alta Procura della Repubblica a Belgrado istituisca un dipartimento speciale per il perseguimento dei crimini commessi sul territorio del Kosovo.
Sin dallo scorso 13 settembre erano state annunciate una serie di misure volte a proteggere la comunità serba della regione. Tra queste, l’indizione di elezioni locali libere e democratiche nel Nord del Kosovo; l’attuazione dell’art. 9 del primo accordo di Bruxelles con il ritorno del personale serbo alla direzione regionale di polizia del Nord del Kosovo; il ritorno dei giudici e dei procuratori serbi alle funzioni giudiziarie; il ritiro delle forze speciali della polizia del Kosovo dalle basi e dai posti di blocco costruiti illegalmente nel Nord del Kosovo, e il loro ritiro da tutte le istituzioni pubbliche e amministrative del Nord arbitrariamente chiuse dalle autorità di Prishtina; l’immediata costituzione della Comunità dei Comuni serbi del Kosovo, ancora sulla carta, nonostante sia prevista dagli accordi già sottoscritti; l’attuazione delle garanzie di sicurezza e di de-escalazione e la liberazione dei cittadini arrestati per aver partecipato a proteste e manifestazioni pacifiche; l’immediata abilitazione delle transazioni di pagamento e della erogazione dei servizi pubblici e postali interrotti.
In questo senso, è appena il caso di ricordare che le autorità di Prishtina avevano già abolito in via unilaterale la circolazione del dinaro nelle municipalità e nei centri a maggioranza serba del Kosovo, con il rischio di conseguenze gravissime per l’intera comunità serba della regione dal momento che, ad esempio, i pagamenti, tra cui quelli di stipendi, pensioni e prestazioni sociali, avvengono in dinari. Impedirne la circolazione e, quindi, bloccare l’erogazione di tali pagamenti equivale, com’è stato osservato, ad affamare la comunità serba del Kosovo. Il rispetto degli accordi e, in generale, del diritto internazionale restano dunque centrali, a maggior ragione in questo scenario, per garantire libertà e diritti in un Kosovo che sia davvero di tutti/e e per tutti/e.
Riferimenti:
- Sulla proclamazione della provincia autonoma del Kosovo e Metohija come zona di protezione sociale speciale: http://www.parlament.gov.rs/upload/archive/files/lat/pdf/predlozi_zakona/14_saziv/2512-24%20-Lat..pdf
- La Serbia dichiara il Kosovo “area di speciale protezione sociale”, Pressenza, 21.09.24: https://www.pressenza.com/it/2024/09/la-serbia-dichiara-il-kosovo-area-di-speciale-protezione-sociale
- Un nuovo agosto di tensione in Kosovo, Pressenza, 14.08.24: https://www.pressenza.com/it/2024/08/un-nuovo-agosto-di-tensione-in-kosovo