Nello scorso mese di giugno avevamo dato notizia del rifiuto, da parte della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, di continuare a custodire in comodato d’uso il Fondo Lonzi, giustificato con pretestuosi motivi di ordine economico e logistico (Fondo “Carla Lonzi” indigesto per la GNAM romana). Oggi abbiamo una buona notizia in proposito: il ricchissimo materiale sarà ospitato e fruibile presso la Fondazione Basso, dal cui sito riprendiamo il seguente comunicato.
L’archivio di Carla Lonzi, critica d’arte e femminista, autrice di testi fondamentali fra i quali Autoritratto, Sputiamo su Hegel e Taci anzi Parla, ha una nuova sede: la Fondazione Lelio e Lisli Basso, il centro di ricerca, documentazione, formazione e promozione culturale fondato nel 1973 da Lelio Basso, padre costituente e difensore dei diritti dei lavoratori e dei popoli.
Il fondo Lonzi – circa 5 metri lineari di carteggi, materiale iconografico, fotografie, diapositive, audiocassette, video, dattiloscritti e appunti manoscritti prodotti e conservati dalla stessa Lonzi – è stato inventariato e digitalizzato dalla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, che lo aveva acquisito in affido temporaneo nel 2017. Questa estate, per decisione della nuova direzione della GNAM, è stato restituito al legittimo proprietario, il figlio Battista Lena, che nei giorni scorsi ha firmato il contratto di comodato con la Fondazione Basso.
«Sono felice che l’archivio di mia madre trovi la sua collocazione alla Fondazione Basso, che l’ha accolto con entusiasmo», dice Battista Lena. «È un luogo prestigioso, nel cuore di Roma, con grande esperienza di gestione degli archivi, indipendente da qualsiasi pressione esterna, e in più per me di famiglia, poiché Lidia, sorella di Carla, era sposata con Carlo Basso, figlio di Lelio, e le mie cugine sono nel consiglio di amministrazione. Nuovi e interessanti materiali andranno ad arricchire l’archivio, già da subito a disposizione degli studiosi e delle studiose. Sono certo che questo sarà un nuovo inizio».
Nel luglio di quest’anno la Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio ha avviato la procedura per la dichiarazione di interesse storico del fondo Carla Lonzi, che nel frattempo si è arricchito di nuovo materiale.
«Siamo ben lieti che Battista Lena abbia scelto di far confluire l’archivio di Carla Lonzi nel patrimonio archivistico della Fondazione Basso, ove sono presenti, conservati e classificati gli archivi di donne e di uomini che hanno innovato, movimentato e fatto avanzare il panorama delle culture politiche nazionali e internazionali», dice Franco Ippolito, Presidente della Fondazione Basso. «Il femminismo costituisce il più originale e innovativo movimento che, a partire dagli anni Settanta del Novecento, ha positivamente scompaginato e messo in tensione tutte le culture politiche, sfidandone e mettendone alla prova contenuti, orientamenti, capacità di analisi e di visione progettuale. Come è noto, al femminismo Carla Lonzi ha fornito i testi fondativi vitali: “ciò che di più prezioso il femminismo italiano ha prodotto”, per usare le parole dell’Enciclopedia delle donne».
L’archivio storico della Fondazione conserva circa 90 fondi archivistici, un patrimonio che prende origine dai documenti relativi all’attività politico-culturale del fondatore Lelio Basso, dalle raccolte antiquarie sulle origini della democrazia moderna, carte su socialismo e anarchismo e sulla politica italiana del Novecento. I temi riguardano i processi di trasformazione del mondo contemporaneo, con particolare riferimento allo sviluppo della democrazia e dei movimenti di massa.
Studiose e studiosi potranno quindi consultare il fondo Lonzi presso la Fondazione Basso, a Roma, in via della Dogana Vecchia 5, tra il Senato della Repubblica e il Pantheon, previo appuntamento, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:30 alle ore 17:30.