A parte Ilaria Cucchi, assenti tutti i gli altri senatori.
Si è svolto giovedì 24 ottobre presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, in Piazza Capranica 72, il convegno dal titolo “Diritto non Crimine, per la Madre Terra, la giustizia sociale, climatica e ambientale”.
Il dibattito sulle misure previste dalla legge Piantedosi, approvata alla Camera ed il cui iter è ripreso in Senato, promosso da Antigone, Amnesty International e Rete in difesa di, sostenuto dalla sen. Ilaria Cucchi, a cui ha partecipato Giacomo Baggio di Ultima Generazione, assieme a giuristi, avvocati, rappresentanti di movimenti ed associazioni.
Proprio lunedì scorso è arrivata la sentenza con cui il Tribunale di Roma ha rigettato sorveglianza speciale per Giacomo Baggio Zilio, consulente legale e membro di Ultima Generazione, a seguito del processo svoltosi il 14 ottobre.
La richiesta era stata avanzata dalla Questura di Roma sulla base della presunta “pericolosità sociale” di Giacomo. Pericolosità che il Tribunale non riconosce.
GLI INTERVENTI AL CONVEGNO
Ilaria Cucchi, Michel Forst (Relatore speciale ONU sui difensori dell’ambiente per la Convenzione di Aarhus)t, Giovanni Russo Spena (giurista), Francesca Fanucci (senior legal advisor), Francesco Martone (portavoce Rete In Difesa di), Debora del Pistoia (Amnesty International Italia), Alessandro Giannì (Direttore delle Campagne di Greenpeace Italia), Valentina Corona (Extinction Rebellion), Ester Barel (Friday For Future), Paola Bevere (avvocata).
L’intervento di Giacomo:
“Mi trovo al tempo stesso grato per essere qui a parlare, ma anche un po’ scettico per il luogo in cui ci troviamo.
Oggi parliamo di repressione del dissenso, noi di Ultima Generazione cominciamo a parlare di accanimento, perché questa non è più repressione, ma è qualcosa che va oltre.
Vi fornisco solo un paio di numeri che riguardano Ultima Generazione: abbiamo noi 120 Fogli di Via Obbligatori, 70 processi in corso, 1 processo per associazione a delinquere, 3 richieste di ‘sorveglianza speciale’.
Oggi sono qui per parlare della mia storia, ma la mia è una storia collettiva, che potrebbe capitare a chiunque.
Da un anno faccio parte di UG e ho preso parte ad azioni di disobbedienza civile nonviolenta; quest’estate ho ricevuto la richiesta di ‘sorveglianza speciale’; per chi non lo sapesse è una misura prevista dal codice antimafia che viene applicata ai mafiosi e che punisce chi commette delitti di criminalità organizzata.
C’è stata l’udienza lunedì 14 ottobre dove abbiamo portato le nostre motivazioni; qui chi è intervenuto prima di me ha elencati quali sono i principi di illegittimità della applicazione di alcune norme del DDL Sicurezza, come il criterio di proporzionalità non sia mai rispettato, come il definire pericoloso un soggetto che semplicemente manifesta liberamente venga considerato pericoloso.
Chi sono davvero i soggetti pericolosi? Noi o questo governo? Ce lo stiamo domandando per davvero.
Ma qui oggi, a parte la senatrice Cucchi, dove sono i senatori, che dovrebbero approvare o contrastare la nuova legge?
Invece stiamo parlando solo tra esperti e rappresentanti di movimenti di quello che ci sta succedendo, quando entro il 2050 ci saranno 200 milioni di persone che migreranno per la crisi climatica; quando questo weekend è morta una persona a Bologna; quando ci sono continue alluvioni ed eventi che portano distruzione e danni all’agricoltura.
E’ di questo che dovremmo parlare e del fatto che ci reprimono, proprio assieme ai senatori. Sono due anni che ci reprimono non sarà certo questo convegno, per quanto importante, a cambiare le cose.
Se vogliamo davvero cambiare le cose, dobbiamo prenderci vogliamo la responsabilità di farlo davvero”.
PRESENTI NELLE STRADE CONTRO UN DISEGNO DI LEGGE ESTRANEO AI PRINCIPI COSTITUZIONALI
Continueremo la mobilitazione contro il pacchetto Sicurezza voluto dal ministro Piantedosi.
Alle critiche di parte della magistratura (che in questi giorni, dopo l’approvazione della Camera, ha iniziato l’iter in Senato) si aggiunge anche lo sciopero dei penalisti per tre giorni a novembre, contro un provvedimento che considerano “iniquo” e “illiberale”.
Intanto continua la mobilitazione popolare con la rete Liberi/e di lottare, di cui fa parte anche Ultima Generazione. Il prossimo appuntamento sarà una grande manifestazione a Napoli lunedì 28 ottobre.
CHIEDIAMO UN FONDO RIPARAZIONE
La nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato.
I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari.
Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi.