Questa é la descrizione veritiera di una mattinata in una classe quinta di una scuola primaria del Trullo.
Era il 13 Ottobre 2022, un anno prima del drammatico 7 Ottobre e dell’inizio della “soluzione finale” della questione Palestinese.

Inaspettatamente in classe oggi stava per esplodere un conflitto “mondiale”.

Dal momento che i libri di testo non sono ancora arrivati abbiamo ripercorso in queste settimane le tappe principali della Storia che i bambini hanno già studiato, dalla nascita dell’Universo alle prime civiltà dell’Evo Antico… e sono civiltà dell’Asia e del Nordafrica da dove provengono molti dei loro genitori.

Ripercorriamo queste tappe della Storia osservando mappamondo, planisfero e utilizzando sulla Lim, la lavagna multimediale, Google Earth.

Partiamo dall’Asia e individuiamo la Mesopotamia dei Sumeri, dei Babilonesi e degli Assiri; la Penisola Anatolica degli Ittiti; la valle del Fiume Indo, culla della misteriosa civiltà degli Indi, il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro dove si sviluppò la millenaria civiltà dei Cinesi.

Finalmente arriviamo sulle coste asiatiche del Mar Mediterraneo, nel Vicino Oriente, e qui troviamo i Fenici e, apriti cielo, gli Ebrei.

Io sono sempre attento a chiamare quella terra Palestina/Israele, ma i miei alunni di origine Egiziana e Algerina di Israele non vogliono neppure che se ne parli.

Ad un certo punto Saif, dopo aver elencato i numerosi torti di Israele contro i fratelli Palestinesi della Striscia di Gaza, sbotta: “Perché voi parlate sempre di questa guerra in Ucraina e mai della guerra in Palestina?”.

Al che volano insulti in arabo verso Iryna profuga ucraina, e quindi italo-ucraina, inserita da meno di un mese nella mia classe quinta, che risponde a tono in ucraino.

a cambio di posto mettendola tra due neutrali amiche italoperuviane.

Lei allora sbotta: “Ho dovuto lasciare il mio Paese 7 mesi fa e la guerra dura da 9 mesi”.

Il ragazzino Egiziano, ancora più accalorato, non si fa intenerire: “Maestro da quanti anni dura la guerra contro i Palestinesi?”

“È iniziata nel 1948. Fai i calcoli” gli dico.

“74 anni! Maestro perché questa guerra continua? Perché bombardano i bambini, perché non fermate Israele?”

“Io sono contro le guerre, tutte le guerre… io so cosa succede in Palestina, perché ho amici a Gaza”.

Iryna allora mi chiede di andare alla Lim per mostrare cosa ha fatto Putin al suo Paese.

In un attimo passa dai caratteri latini a quelli cirillici e digita “guerra in Ucraina, immagini”.
Appaiono palazzi sventrati, città devastate, distruzione.
“Ecco la guerra di Putin in Ucraina!” dice.

Allora anche il ragazzino italoegiziano, da cui l’ho allontanata, cambiandola di posto, perché rischiavano di passare dalle parole ai fatti, mi chiede di poter utilizzare la Lim e digita: “guerra Palestina, immagini”.
Appaiono immagini molto simili di palazzi sventrati, distruzione, morte.

“Sono uguali!” esclama Yara, che é di origine filippina.

“Maestro tu da che parte stai?” mi chiede Salvatore, che ci tiene a sottolineare che i suoi genitori sono napoletani.

“Sono contro la guerra, contro tutte le guerre” rispondo risoluto.

“Chi vuoi che vinca tra Israeliani e Palestinesi?” mi chiede Ana, che é Rumena.

“Non é una partita di calcio e nelle guerre in alla fine perdono tutti, o quasi tutti, poiché c’è anche chi si arricchisce vendendo le armi. Io voglio che vinca la Pace tra Israeliani e Palestinesi se no questa guerra non finirà mai”.

Iryna, che ovviamente c’è l’ha con Putin, non parla mai male dei Russi.
Lei conosce perfettamente anche il Russo e comprende anche il Bielorusso.
“Ho letto che nelle scuole primarie in Ucraina non si studia più il russo, tu come fai a saperlo?” – le chiedo incuriosito.

“Non si studia il russo come qui l’Inglese, ma quasi la metà dei miei compagni sono Russi d’Ucraina e così io parlo bene il Russo e capisco tutto quello che dicono perché le lingue si assomigliano. Poi la mia migliore amica é di famiglia Bielorussa e così io da lei ho imparato e parlo anche il Bielorusso.”

Una sua amica italo-bulgara (da parte di padre ) e rumena (da parte di madre) mi chiede: “E da che parte stai maestro, con gli Ucraini o con i Russi?”.

Io rispondo allo stesso modo: “Sono contro la guerra e sono perché vinca la Pace tra Russi e Ucraini, o altrimenti questa guerra coinvolgerà altri Paesi e durerà altri anni.”

Non aggiungo altro perché suona la campanella.

È stato coniato da giornalisti interventisti e guerrafondai il termine dispregiativo “neneista” per indicare chi non sta né con Putin né con la Nato.
Io sono semplicemente internazionalista, contro il mortifero puzzo dei nazionalismi che vogliono dividere l’Umanità in razze, etnie, nazioni, per affermare il potere di una ristretta minoranza di privilegiati, intenzionata a mantenere il proprio dominio e il proprio potere a qualsiasi costo, poiché per essi perfino le guerre sono motivo di affari, profitto, lucro.