Lo scorso 24 agosto come Accademia Apuana della Pace abbiamo esposto un manifesto e deposto fiori in ogni comune della Provincia di Massa Carrara e nel Comune di Castelnuovo Magra della Provincia di La Spezia per ricordare tutte le vittime delle guerre, senza distinzione di genere, religione, nazionalità.
Oggi 7 ottobre 2024, non vogliamo dimenticare l’attacco terroristico di Hamas con il quale sono state uccise più di 1200 persone, tra cui molte donne, bambini e anziani; lo abbiamo sempre condannato, perché brutale, violento, inutile ed inoltre infanga la legittima resistenza palestinese all’occupazione israeliana.
Ma se consideriamo quel 7 ottobre un massacro di civili, non possiamo ipocritamente far finta che prima e dopo quel 7 ottobre non sia mai successo niente.
Se massacro è stato il 7 ottobre, massacro è stata la risposta vendicatrice del governo israeliano che ha causato in 11 mesi più di 50.000 uccisi dal suo esercito, tra cui un numero inverosimile di donne e di bambini (più di 14.000).
Se ad ogni azione rispondiamo con una reazione ancor più letale ci avviamo verso la distruzione di un popolo, appunto il suo genocidio, e seminiamo un odio sempre più grande e generalizzato, che non assicurerà mai a nessuna delle parti in conflitto una qualche sicurezza. Senza un processo di pace coraggioso e condiviso non ci sarà sicurezza in Palestina così come non ci sarà sicurezza in Ucraina e in tutti gli scenari di conflitto attualmente in corso.
L’escalation che si sta consumando in questi giorni sul fronte del Libano e su quello dell’Iran, con l’inerzia complice dei paesi del mondo e delle istituzioni internazionali, ne è una ulteriore tragica conferma.
Per questo ad un anno da quel terribile 7 ottobre, e da quanto è successo dopo, ribadiamo con forza la nostra condanna senza se e senza ma dell’uso della violenza, del terrorismo e della forza militare per risolvere questo, ma ogni altro, conflitto.
Lo scontro tra blocchi economici contrapposti ha bisogno oggi della guerra, ognuno per affermare il proprio dominio sui mercati internazionali ed interni a costo di seminare il terrore uccidendo i civili; la loro uccisione è funzionale al concetto di guerra moderna, ed è per questo che siamo convinti che l’idea stessa di guerra debba essere espulsa dalla storia, ripristinando invece il dialogo e il confronto, la mediazione delle organizzazioni internazionali, le procedure di interposizione e, per quanto riguarda il Medio Oriente, il riconoscimento dello Stato Israeliano e il suo diritto alla sicurezza, unitamente al riconoscimento dei palestinesi a vivere una vita “umana” e sicura all’interno del proprio Stato.
Un vero percorso di Pace, capace di sgretolare l’odio che in questi 70 anni è stato costruito, è possibile avviarlo solo isolando tutte le parti che teorizzano una soluzione del conflitto “attraverso la distruzione del nemico” e ripristinando le legalità stabilite dalle diverse risoluzioni delle Nazioni Unite e mostrando che vi è una volontà reale di praticare percorsi di pace e di riconoscimento dell’altro.
Accademia Apuana della Pace