Resoconto del Convegno “Contro la guerra e la presenza di armi nucleari in Italia” svoltosi a Brescia il 28 settembre 2024 e a Ghedi il giorno successivo.

È importante sottolineare anzitutto come il convegno sia stato anche un evento all’interno del programma per il passaggio della Terza Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza nel Bresciano.

Comprensibile la soddisfazione degli organizzatori del convegno: il Centro di documentazione Abbasso la guerra, il Centro sociale 28 maggio di Rovato, Donne e uomini contro la guerra di Brescia e l’Associazione Nazionale Vittime dell’Uranio Impoverito – ANVUI.

Un convegno di due giorni in due diverse sedi con complessivamente 17 relatori e relatrici su temi diversi e complessi non era sfida da poco; tutto ha funzionato bene anche sul piano tecnico nei collegamenti on-line e nelle proiezioni di video.

Buona è stata anche la risposta del pubblico: oltre 80 presenze il primo giorno a Brescia, minore la presenza a Ghedi.

L’assenza della popolazione di Ghedi non è una novità: già in occasione di precedenti iniziative la popolazione si è dimostrata apparentemente indifferente al tema del rischio nucleare nonostante il suo diretto coinvolgimento per la presenza degli ordigni nucleari nella vicina base.

Vi è da dire che la rimozione del rischio nucleare è in generale molto diffusa nonostante il tema sia ormai all’ordine del giorno. Questo è stato uno dei motivi che ha spinto all’organizzazione del convegno.

Ciascun intervento di oratori e oratrici sarà pubblicato su YouTube in una playlist; ai relatori e alle relatrici saranno richieste sintesi dei loro interventi che saranno pubblicate on-line e in cartaceo come “Atti del convegno”.

Qui si anticipa un riassunto di massima dei temi trattati:

Le guerre, incluse quelle ignorate in corso in Africa, ricordate da Alex Zanotelli

La Palestina con un appassionato intervento di Francesca Albanese;

L’America Latina e i suoi percorsi di decolonizzazione ricordati da Andrea Vento;

Le guerre in Europa, quella attuale e quelle passate, ricordate da Jean Toschi Marazzani;

I conflitti con Cina ed Eurasia, descritti da un approfondito intervento dell’ex ambasciatore Bradanini;

Sul rischio degli euromissili si è soffermato Alessandro Marescotti;

Il ruolo svolto da Wilpf (Lega internazionale delle donne per la pace e la libertà) è stato illustrato dalla ex presidente Patrizia Sterpetti;

La denuncia presentata alla Procura di Roma contro la detenzione di armi nucleari in Italia è stata illustrata dall’avvocato Aaron Lau;

In un intervento non programmato l’avvocato Ugo Giannangeli si è soffermato sul ruolo del diritto internazionale e sulla sua progressiva perdita di funzione, tema accennato in precedenti interventi;

Sulla realtà locale si sono soffermati l’ex presidente del Consiglio Comunale di Brescia, Roberto Cammarata, e l’attivista Luigino Beltrami, che ha ricordato le varie iniziative per la rimozione delle armi nucleari dispiegate a Ghedi e gli impedimenti frapposti dalle autorità locali sul tema;

Alessandro Capuzzo ha illustrato le iniziative nell’altra sede di ordigni nucleari, Aviano e per la smilitarizzazione dei porti di Trieste e di Capodistria.

Originale l’intervento di Nicola Spanghero, autore di una tesi di master con cui si simula l’effetto di una bomba nucleare ad Aviano e gli insormontabili problemi nella gestione dei soccorsi.

Una vera lectio magistralis è stata quella del prof. Angelo D’Orsi, che ha inquadrato la guerra dal punto di vista filosofico con molti richiami alla situazione attuale, ma anche ad episodi e pensatori del passato.

Il giorno successivo a Ghedi si è parlato del ruolo dei media nella disinformazione e quindi nella manipolazione del consenso grazie a eclatanti esempi illustrati da Patrick Boylan;

Antonio Mazzeo ha parlato della penetrazione dei militari e del militarismo nelle scuole e nelle università e, più in generale, ove la cultura viene prodotta e si esprime; sulle vittime dell’uranio impoverito ha narrato esperienze e impressionanti dati statistici Emanuele Lepore.

Ha concluso la serie di interventi l’ex ambasciatrice Elena Basile, che ha illustrato quanto da lei scritto nel libro “ L’occidente e il nemico permanente” soffermandosi sul ruolo della NATO e dei BRICS.

Nella prima giornata e mezza il tempo a disposizione non consentiva dibattito né domande. Si deve segnalare con disappunto che le autorità invitate, in particolare il Comune, la Provincia e la Prefettura di Brescia, non si sono presentate.

Vi è stato solo un fugace saluto del sindaco di Ghedi prima dell’inizio dei lavori della seconda giornata.

Hanno portato, invece, il loro augurio di buon lavoro Francesco Bertoli, segretario della Camera del Lavoro di Brescia, che ha anche messo a disposizione il salone Buozzi e il Presidente dell’ANPI di Brescia, Lucio Pedroni.

Il dibattito di domenica pomeriggio tra attivisti antimilitaristi e pacifisti ha sviluppato interessanti tematiche: ci si è chiesti il perché del venir meno delle manifestazioni oceaniche contro la guerra come quelle viste negli anni ’80, ’90 e fino al 2003, anno della demolizione dell’Iraq ad opera di una coalizione a guida USA.

Si è concordato sul fatto che occorra moltiplicare le iniziative soprattutto informative, le presenze in piazza e davanti agli apparati del Complesso Militare Industriale, italiano, USA e NATO.

Si è discusso del ruolo dei giovani tornati protagonisti della scena politica soprattutto sul tema Palestina, si è ribadita la necessità di un maggiore coordinamento tra le numerose realtà che agiscono a livello nazionale e internazionale su temi comuni come quelli affrontati dal convegno.