Il 28 settembre, si è tenuta a Caivano (NA) una manifestazione ‘sportiva’ organizzata dall’Esercito Italiano, denominata “Esercito e Sport in piazza”, ampiamente propagandata dai media giornalistici e radio-televisivi, fra cui il TGR Campania, con ben due servizi.

A tale iniziativa – alla quale, tra sventolio di tricolori, fanfare, esibizione di stellette e mimetiche, sono intervenuti vertici militari, esponenti istituzionali ed il parroco don Maurizio Patriciello – hanno partecipato però non solo cittadini del Comune ospitante, ma anche giovani studenti dell’area metropolitana di Napoli, ‘reclutati’ dalle rispettive istituzioni scolastiche, come nel caso del Liceo Scientifico ‘Miranda’ di Frattamaggiore, il cui Collettivo studentesco ha vivacemente protestato con un suo comunicato, dal titolo “La scuola va alla guerra”.

Anche il Movimento Internazionale della Riconciliazione, storica organizzazione pacifista, ha denunciato subito questa ennesima, subdola, militarizzazione delle istituzioni scolastiche, utilizzando lo sport come propagandistica ‘leva’.

«Da anni promuoviamo la campagna “Scuole Smilitarizzate’ scuola, proprio per ribadire che la struttura educativa fondamentale della Repubblica che costituzionalmente “ripudia la guerra” non può essere utilizzata dalle forze armate per reclutare giovani e per diffondere una cultura militarista – ha dichiarato Ermete Ferraro, che del M.I.R. è anche presidente nazionale – Ma anche lo sport, soprattutto in aree economicamente depresse, non va strumentalizzato e militarizzato, ma dovrebbe diventare invece una reale risorsa formativa per quelle comunità locali, come veicolo di socialità e di una cultura di pace».