Dal 9 al 11 ottobre Ancona ospiterà il G7 dedicato alla salute.
Al contrario degli altri appuntamenti monotematici analoghi tenutesi in questi mesi in varie località della penisola, questo assume un indubbio rilievo per la questione trattata e l’ampio fronte sociale e politico che sta organizzando un articolato programma di iniziative tramite la campagna No G7! Not On My Body! , che è stato presentato oggi ad Ancona nel corso di una conferenza stampa.
Parlare di salute significa inevitabilmente elencare il libro nero della sanità pubblica, da anni sottoposta ad un sistematico smantellamento operato da tutti i governi regionali, viste le competenze a loro assegnate, al di là di alcune differenze che però non cambiano la sostanza, cioè l’allargamento a dismisura del privato a discapito del pubblico. I dati parlano chiaro: dal 2010 al 2020 sono stati tagliati trentasette miliardi, il personale è diminuito di venticinquemila unità, e continua lo stillicidio della fuoriuscita dagli ospedali pubblici, causa le basse paghe, per scegliere le ben retribuite chiamate a gettoni o il lavoro all’estero. Una leggera inversione di tendenza la si è avuta con la recente pandemia, ma finita la fase emergenziale, l’attuale governo Meloni nel 2025 porterà a soli settantacinque miliardi le risorse disponibili. Recentemente ha annunciato l’intenzione di fare trentamila nuove assunzioni, che in ogni caso sarebbero insufficienti, ma si tratta dei soliti spot a effetto. Oltre alla carenza di personale, sono stati chiusi decine di ospedali.
Ma se si affronta l’argomento salute bisogna allargare l’analisi parlando di inquinamento, presenza dei vari “mostri” portatori di morte, degrado ambientale generalizzato, a partire dalla nostre città.
Le Marche che si apprestano ad ospitare il summit sono in buona parte specchio del quadro generale descritto; sul fronte sanità pubblica, anche qui sono stati chiusi, grazie ai governi targati Pd, numerosi ospedali, i turni nelle strutture sono massacranti e c’è una cronica scarsità di personale, le liste di attesa sono in sintonia con ciò che avviene nel resto d’Italia, La nuova maggioranza targata FdI insediatasi in Regione due anni fa, non ha certo migliorato la situazione. Inoltre i consultori hanno subito un ridimensionamento passando da 71 a 66 e se prima ne era presente uno ogni 21.743 abitanti, oggi se ne conta uno ogni 22.533, in un contesto dove l’80 per cento dei medici è obiettore di coscienza, e tre ospedali praticano l’obiezione di struttura (il totale in Italia è di 11) dati del 2022.
Tornando alla questione salute in generale è inevitabile pensare al mostro di Falconara, la mega raffineria Api che sorge alle porte della città, attraversata quotidianamente da centinaia di treni della ferrovia adriatica, dalla statale, nonché sorvolata dagli aerei di linea che atterrano nel vicino aeroporto Raffaello Sanzio. Una bomba con cui migliaia di cittadini falconaresi e dell’intera zona convivono da decenni, rispetto alla quale da più di venticinque anni un movimento sempre più vasto conduce una battaglia che è riuscita a portare la proprietà (Brachetti Peretti) in tribunale, dato che sono in corso due processi, uno per disastro ambientale, l’altro per danno ambientale. Ma è tutto il territorio circostante a subire le conseguenze di politiche dissennate. A Jesi è in atto una mobilitazione per impedire l’insediamento di una grande impianto di smaltimento all’interno della zona industriale di rifiuti da parte della Edison, mentre è praticamente quasi ultimato il gigantesco stabilimento di Amazon che dovrebbe partire nel 2025 e che attirerà una movimento di mezzi allucinante, visto che sono previstii tre camion all’ora.
Per questo il 9, 10 e 11 ottobre le autorità che arriveranno in una Ancona tirata a lucido e piena di zone rosse ( e nonostante i lavori anche di buche), troveranno chi li accoglierà con un ampio programma di iniziative illustrate nella conferenza stampa di oggi dove sono intervenuti i rappresentanti della varie reti e associazioni.
In realtà gli appuntamenti inizieranno prima:
il 28 settembre alle ore 17 nel capoluogo regionale si terrà un presidio delle reti femministe “per l’aborto libero e sicuro”;
il giorno dopo, stesso orario, a Fano presso il centro sociale Grizzly sullo stesso tema ci sarà una tavola rotonda dal titolo “Abortion save lives”viaggio intorno al non diritto all’aborto;
venerdì 4 e 5 ottobre ci saranno “giornate nazionali di iniziative territoriali coordinate verso il No G7 salute”;
sabato 5 ottobre dalle 15.30 davanti alla Raffineria Api di Falconara manifestazione “Fermiamo il disastro ambientale”;
da mercoledì 9 a sabato 12 ottobre ad Ancona “Festival e campeggio a tutta salute contro il G7”;
Giovedì 10 ottobre “Giornata di iniziative contro il G7 salute”e la sera ore 21 ad Ancona assemblea al teatro San Cosma, presso Largo San Cosma sul liberticida “decreto sicurezza”;
Venerdì 11 ottobre la mattina assemblea “Fuori il profitto dalla salute” dalle 9.30 cinema Azzurro di Ancona;
Il pomeriggio dalle 17.30 corteo con concentramento in Piazza Cavour:
si chiude sabato con la Street parade “Smash repression”.