Superate le 100 città italiane aderenti all’Appello di ICAN. Continuano gli sforzi di “Italia ripensaci” per il disarmo nucleare, con una lettera a tutti i Parlamentari
Anche durante la Giornata internazionale per la totale eliminazione delle armi nucleari continuano gli sforzi della società civile italiana, riunita nella mobilitazione “Italia, ripensaci” per fare avanzare su più livelli i cammini del disarmo nucleare, una necessità sempre più impellente e che non può più essere ignorata. Fra pochi mesi, nell’agosto 2025, ricorrerà l’ottantesimo anniversario dei bombardamenti atomici che distrussero le due città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Quell’incubo non è ancora stato cancellato, e tutta l’umanità continuerà a viverre sotto la minaccia di una distruzione totale fintanto che le armi nucleari continueranno ad esistere (attualmente si contano oltre 12.100 testate in tutto il mondo, 2.100 delle quali sono in stato di massima allerta operativa, cioè pronte ad un uso rapido). La crescente possibilità di ricorso alle armi nucleari è evidenziata anche dall’aumento vertiginoso delle spese connesse agli arsenali (oltre 91 miliardi di dollari nel 2023) che dimostra una pericolosa fase di ammodernamento degli arsenali.
L’azione per il disarmo nucleare si può mettere in campo anche territorialmente: proprio in occasione della Giornata internazionale che ricorda la necessità di mettere al bando le armi di distruzione di massa più distruttive mai costruite sono diventate oltre 100 le Città italiane aderenti all’Appello internazionale della campagna ICAN: un risultato straordinario, che evidenzia ancora una volta l’attivismo e il protagonismo cruciale degli Enti Locali e delle città in questo sforzo di disarmo. Erano già centinaia prima dell’adozione del Trattato nel 2017 le Mozioni raccolte a sostegno di “Italia, ripensaci” e della Campagna Senzatomica, e dunque non stupisce che anche alla nuova proposta di un Appello internazionale (già sottoscritto da Ginevra, Berlino, Parigi, Hiroshima, Washington, Nagasaki, Sydney,…) le città di tutta Italia stiano rispondendo con una presa di posizione chiara. Che si accompagna anche alla consapevolezza, confermata negli ultimi anni da diversi sondaggi, di come la maggioranza dell’opinione pubblica italiana sia a favore di un’adesione al trattato TPNW oltreché dell’eliminazione delle testate nucleari statunitensi dal nostro territorio.
Sempre in occasione del 26 Settembre, Rete Pace Disarmo e Senzatomica hanno deciso di scrivere a tutti i Deputati e i Senatori per chiedere un maggiore impegno contro la minaccia nucleare globale, a partire dal ruolo politico positivo che l’Italia potrebbe svolgere e considerando la presenza di testate nucleari sul nostro territorio. La richiesta diretta ai Parlamentari è quella di aderire al “Pledge” della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN, Premio Nobel 2017) al momento sottoscritto da 29 tra Deputati, Senatori e Parlamentari Europei. Spingendo affinché il nostro Governo partecipi alla prossima Conferenza degli Stati parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) che si svolgerà a New York nel marzo del 2025. Un Trattato che cresce ogni giorno nella propria portata ed efficacia, come testimoniano le tre nuove ratifiche formalizzate a New York durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: da ieri anche Indonesia (quarto paese più popoloso al mondo), Sierra Leone e Isole Salomone sono Stati parti del Trattato. Portando così il totale aggiornato a 73 Membri e 94 Paesi firmatari. Cresce dunque il numero degli Stati del mondo che ha deciso di aderire alla prima norma internazionale che dichiara le armi nucleari fuori legge.
La Giornata Internazionale per la totale eliminazione delle armi nucleari
L’Assemblea Generale ONU ha votato la Risoluzione di istituzione della Giornata internazionale nel dicembre 2013, ultimo di una serie di sforzi da parte delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica e cercare un impegno più profondo sulle questioni relative al disarmo nucleare.
Il raggiungimento del disarmo nucleare globale è la massima priorità delle Nazioni Unite in materia di disarmo ed è stato oggetto della prima storica Risoluzione dell’Assemblea Generale nel 1946, che ha istituito la Commissione per l’energia atomica (sciolta nel 1952), con il mandato di presentare proposte specifiche per il controllo dell’energia nucleare e l’eliminazione delle armi atomiche e di tutte le altre principali armi adattabili alla distruzione di massa. Da allora, le Nazioni Unite sono state in prima linea in molti importanti sforzi diplomatici per promuovere il disarmo nucleare. Tuttavia, oggi rimangono nel mondo circa 12.100 testate nucleari. I Paesi che possiedono tali armi hanno piani a lungo termine e ben finanziati per modernizzare i loro arsenali nucleari. Più della metà della popolazione mondiale vive ancora in Paesi che possiedono tali armi o sono membri di alleanze nucleari. Nel frattempo, la “dottrina” della deterrenza nucleare persiste come elemento nelle politiche di sicurezza di tutti gli Stati possessori e di molti dei loro alleati. Il quadro internazionale di controllo degli armamenti, che ha contribuito alla sicurezza internazionale dopo la Guerra Fredda, ha agito da freno all’uso delle armi nucleari e ha fatto progredire il disarmo nucleare, è stato messo sempre più a dura prova.
Tra gli Stati membri delle Nazioni Unite è cresciuta la frustrazione per la lentezza con cui viene percepito il disarmo nucleare. Questa frustrazione si è accentuata con le crescenti preoccupazioni per le catastrofiche conseguenze umanitarie dell’uso anche di una sola arma nucleare, per non parlare di una guerra nucleare regionale o globale.
La Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari del 26 settembre rappresenta un’occasione per la comunità mondiale di riaffermare il proprio impegno per il disarmo nucleare globale come priorità. È un’opportunità per educare l’opinione pubblica – e i leader politici – sui reali benefici dell’eliminazione di queste armi e sui costi sociali ed economici del loro mantenimento. La commemorazione di questa Giornata alle Nazioni Unite è particolarmente importante, data la sua appartenenza universale e la sua lunga esperienza nell’affrontare le questioni relative al disarmo nucleare. È il luogo giusto per affrontare una delle più grandi sfide dell’umanità: raggiungere la pace e la sicurezza di un mondo senza armi nucleari.