UN CITTADINO ITALIANO SPRECA IN MEDIA 1,3 KG DI CIBO A SETTIMANA

Milano, 23 settembre 2024 –
In occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, che si celebra il 29 settembre, Too Good To Go l’azienda a impatto sociale impegnata nel contrasto dello spreco alimentare, svela nuovi dati allarmanti su questo tema.
Sebbene l’impatto delle azioni individuali sia spesso sottovalutato, uno sforzo collettivo può fare davvero la differenza.
Per promuovere questa mobilitazione comune, Too Good To Go sta unendo il suo ecosistema in una campagna senza precedenti.

SPRECO ALIMENTARE: NUOVI DATI RIVELANO L’ENTITÀ DEL PROBLEMA IN ITALIA E LE SUE IMPLICAZIONI ECONOMICHE E AMBIENTALI

Secondo l’UNEP, ogni cittadino italiano spreca l’equivalente di 67 kg di cibo ogni anno e, sulla base di questo dato, Too Good To Go ha calcolato che corrisponde a sprecare l’equivalente di 2,6 pasti ogni settimana.

Questo spreco ha un impatto diretto sul potere d’acquisto degli italiani: all’anno si tratta di quasi 360 euro a persona, circa il 13% del budget alimentare medio.

Il che significa che un cittadino italiano fa sostanzialmente la spesa invano per 47 giorni all’anno.
Un’altra conseguenza, meno nota ma direttamente collegata allo spreco, è l’impatto ambientale generato.
Sprecando l’equivalente di 2,6 pasti a settimana, una persona in Italia spreca anche 180 kg di CO2e all’anno.

Ma non solo: sprecare del cibo significa anche sprecare le risorse necessarie per la sua produzione, il che equivale all’utilizzo vano di 187m² di suolo e 54.270 litri di acqua per anno.

In un contesto in cui l’attenzione alle questioni ambientali e al potere d’acquisto è sempre più forte, ridurre questi sprechi è più che mai necessario.

Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go, commenta “Il 29 settembre è un’occasione annuale per richiamare l’attenzione sull’entità dello spreco alimentare e sul lavoro ancora da fare per sradicarlo. I dati pubblicati oggi da Too Good To Go ne evidenziano ancora una volta la portata e le conseguenze. Ma soprattutto ci invitano ad abbracciare le soluzioni che già esistono, insieme.
Perché è grazie questo sforzo collettivo che si può arginare il fenomeno.
Con questa convinzione, siamo lieti di lanciare la “Una Settimana Zero Sprechi”: una settimana di mobilitazione senza precedenti che mette al centro la collettività.
Ci auguriamo che, riconoscendo che è in atto un profondo cambiamento collettivo, le persone siano ancora più desiderose di partecipare. Quindi, consumatori, professionisti, istituzioni… tocca a noi!”.

TOO GOOD TO GO RADUNA IL SUO ECOSISTEMA PER UNA CAMPAGNA DI MOBILITAZIONE SENZA PRECEDENTI

Dare potere agli individui di agire e generare un impatto su scala.
Per dare il via a questo slancio collettivo e per far sentire ogni individuo parte di una comunità anti-spreco, Too Good To Go invita tutti a partecipare a “Una Settimana Zero Sprechi”, la campagna di sensibilizzazione in vista della Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, al via da lunedì 23 settembre.
Partecipando alla campagna, le persone potranno vedere quanti altri si stanno unendo e sentirsi parte di un movimento più ampio.

La pagina dedicata per aderire alla campagna è disponibile al seguente link:
https://www.toogoodtogo.com/it/initiatives/settimana-zero-sprechi2024

Per tutta la settimana, i partecipanti avranno accesso a un suggerimento quotidiano da adottare a casa, fornendo loro gli strumenti per agire sulla propria scala e promuovendo al contempo un senso di spinta collettiva, sapendo che anche gli altri sono impegnati.
Per rafforzare questo sforzo collettivo, la campagna verrà lanciata in 9 Paesi in cui Too Good To Go opera.

Coinvolgere l’ecosistema professionale.

In questa giornata, Too Good To Go mobilita anche il suo ecosistema professionale.
I partner già impegnati nella riduzione degli sprechi alimentari possono ampliare i loro sforzi partecipando alla “Sfida antispreco”.
L’obiettivo è unire questa rete di professionisti per una settimana di attività di sensibilizzazione, condividendo contenuti sui social media, materiali per le newsletter e molto altro.

Rendere il tema dello spreco alimentare centrale nell’agenda pubblica.

Il terzo pilastro di questo sforzo collettivo si concentra sull’agenda pubblica.
Too Good To Go, convinta che le aziende possano essere potenti agenti d’impatto e che la regolamentazione possa accelerare l’adozione di soluzioni efficaci, chiede attraverso un Manifesto dedicato, che lo spreco alimentare sia messo in cima all’agenda politica.
Il Manifesto, consultabile sulla pagina della campagna, comprende:
1) Fissare obiettivi ambiziosi di riduzione dello spreco alimentare, per guidare e misurare la quantità di spreco alimentare che deve essere ridotta, dal campo alla tavola.
2) Basarsi su dati significativi, per capire dove, perché e quale cibo viene sprecato e sviluppare misure efficaci nella riduzione dello spreco alimentare.
3) Applicare efficacemente la gerarchia del recupero alimentare, dando priorità alla prevenzione, per stabilire un ordine di preferenza per il modo in cui le aziende devono gestire i surplus alimentari.

Informazioni su Too Good To Go

Too Good To Go è un’azienda ad impatto sociale certificata come B Corp, con la missione di ispirare ed abilitare tutti a combattere lo spreco alimentare insieme.
Dal suo lancio nel 2016, Too Good To Go ha aiutato a salvare oltre 350 milioni di pasti dall’essere sprecati, equivalenti ad evitare l’emissione di 945.000 tonnellate di CO2e e l’utilizzo non necessario di 283.5 miliardi di litri acqua e di 980 milioni di m² di suolo per anno.

Il 40% di tutto il cibo prodotto viene sprecato ogni anno.
Secondo Project Drawdown (2020), ridurre lo spreco alimentare è l’azione principale che si può intraprendere per affrontare il cambiamento climatico, limitando l’aumento della temperatura a soli 2˚ C entro il 2100.
Con 100 milioni di utenti registrati e 170.000 partner attivi in 19 paesi in Europa, Nord America e Oceania, Too Good To Go gestisce il più grande marketplace al mondo per le eccedenze alimentari.