Non sappiamo quale lucida follia animi i governanti occidentali nelle loro scelte belliciste, tutte persuase che l’unica vittoria finale sia quella militare, schiacciando e umiliando il nemico… ma sicuramente sappiamo che tale scelta appare priva di una qualsiasi visione del domani e rischia di condurci alla distruzione totale, alla terza guerra mondiale nucleare.
Immersi, come siamo, in questa propaganda bellicista, drogati da questa logica militare della vittoria, abbiamo smarrito il dubbio e il senso critico, e ci stiamo immergendo in un clima che è molto peggiore della guerra fredda, nella quale “i nemici” in qualche modo dialogavano e cercavano punti di equilibrio.
Nessuna delle guerre di questi ultimi 50 anni si è conclusa con un vincitore e un vinto; alla fine si è cercato di porre fine ai massacri arrivando prima ad un cessate il fuoco e poi ad un accordo, che non sempre è quello giusto al 100%, ma che però è quello che salvaguarda le vite umane.
Nemmeno la guerra al terrorismo si può concludere senza uno spiraglio politico, una uscita che affronti quei nodi sui quali il terrore si alimenta.
Il punto è proprio l’assenza di un’analisi completa, che tenga conto degli errori fatti nel passato da tutti i contendenti e l’incapacità a mettersi in qualche modo “nei panni” del nemico.
Questa logica bellicista, che pensa che tutto si possa risolvere di fatto con la vittoria di uno sull’altro, di fatto sta solo seminando un infinità di morti, alimenta l’odio, ci accompagna sempre più velocemente verso il baratro della distruzione totale.
E così, da un lato apriamo alla guerra totale con la Russia, dall’altra si continua a pensare che l’instabilità medio orientale si possa risolvere senza affrontare in chiave politica la condizione in cui sono costretti i palestinesi. Anche lì si afferma la solita logica militare dell’azione e reazione, del massacro, della disumanità, aggiungendo ogni giorno orrore all’orrore, da ultimo gli attacchi” hacker da parte di Israele che se fossero stati compiuti da altri, sarebbero stati definiti ” attacchi terroristici e condannati da tutto il mondo!
Sarà possibile salvare l’umanità e la terra solo cambiando radicalmente il sentiero che stiamo percorrendo, fermando le armi, stoppando l’escalation militare e rimettendo al centro il dialogo, il riconoscimento dell’altro, anche quando questo è il nemico, leggendo e mettendo mano a torti e ragioni di tutte le parti, dando vigore ed energie al ruolo super partes delle istituzioni internazionali… se non comprendiamo il rischio che i nostri governanti ci stanno facendo correre, siamo destinati all’estinzione.
E’ ora di riprendere in mano, tutti, singole persone, associazioni, partiti e governi il “pensiero”, ovvero di mobilitarci per trovare un punto di equilibrio che assicuri pace a tutta la terra, ma tutta non solo quella occidentale, uscendo dalla logica del riarmo e della soluzione armata, e mettendo al primo posto il dialogo e la diplomazia (per questo motivo diventa a nostro avviso assolutamente improponibile la volontà di creare il nuovo HUB militare a Coltano e Pontedera, nonché quella di adeguare la base navale di La Spezia alle norme NATO).
In tale contesto segnaliamo come questo clima di militarizzazione si traduca poi nella vita civile alla criminalizzazione del dissenso limitando le forma di mobilitazione, come previsto dal ddl 1660 (il cosiddetto “ddl Sicurezza”) approvato ieri in Parlamento.
Pensiero unico bellicista, sostenuto spesso acriticamente da quasi tutti i media, e repressione del dissenso disegnano un quadro funesto per la democrazia.
Accademia Apuana della Pace