In un percorso di promozione di una cultura di Pace, anche le proposte teatrali non possono prescindere dalla denuncia e dall’impegno civile. Proprio per questo gli spettacoli proposti dalla serata teatrale dello scorso 5 settembre nell’ambito della Festa di Fine Estate a Villa Vicentina si inseriscono nella cornice degli eventi che preparano il passaggio nel nostro territorio della 3^ Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, sottolineando il fatto che tutti ci dobbiamo sentire responsabili e protagonisti del destino di questa umanità.

La scuola (alunni e docenti) e il territorio hanno proposto ad un pubblico numeroso e attento quattro spettacoli teatrali su temi di grande attualità: la condanna delle ingiustizie e delle pratiche violente che si consumano in vari contesti; la Memoria delle Vittime Innocenti delle Mafie; il Diritto alla Libertà; l’Educazione alla Legalità.

“In via dei Matti, n.0”
Gruppo “Chi è di Scena?” Della ProLoco di Villa Vicentina. 

La ricerca teatrale del gruppo si è rivolta alla “rivoluzione” delle cure psichiatriche operata da Franco Basaglia nelle violente pratiche terapeutiche attuate fino all’introduzione della Legge  13 maggio 1978, n. 180, che appunto porta il suo nome.  Un viaggio teatrale quindi che con semplicità ci parla di dolore, di ingiustizie, ma anche di “riscoperta” di diritti dimenticati.

“Tu, da bambino, come giocavi?”
Gruppo degli ex alunni della classe 5A della scuola primaria “G. Leopardi” di Villa Vicentina. 

Lo spettacolo si dipana tra la vicenda di alcuni bambini uccisi dalle mafie e la ricostruzione di alcuni passaggi dell’infanzia dei Giudici Falcone e Borsellino. Si ritrae uno spaccato di una quotidianità fatta di scelte per decidere fin da subito da che parte del mondo stare e quale strada scegliere. Lo spettacolo si è concluso con un’interazione con il pubblico sul concetto di “Legalità”.

“ASSENTI! “
Laboratorio Regionale di Formazione Teatrale “DOCENTI IN SCENA 3.0”

È la struggente e drammatica narrazione della vicenda dei ragazzi uccisi dalle mafie. Si denunciano colpevoli assenze, prive di ogni giustificazione: l’assenza delle istituzioni, l’assenza di supporto alle fragilità sociali di un determinato territorio, l’assenza di comprensione e di empatia. E poi si ricorda l’assenza forzata di chi avrebbe voluto semplicemente una vita normale: scuola, sogni, famiglia, amore, lavoro, una vita però stroncata da una violenza brutalmente cieca e banalmente quasi ineluttabile. A tali drammatiche assenze si contrappone la “presenza” di docenti e di una scuola pubblica che nonostante tutto ci vuole essere.

“Mi hai fatto il solletico sotto le ali”
Gruppo “Laboratorio di ricerca teatrale” – Proloco di Villa Vicentina

Le ali, da sempre metafora della voglia di libertà, la danno solo quando si aprono nel volo. Altrimenti possono solo pesare addosso… Fare il solletico sotto le ali costringe a dispiegarle e qualche volta è l’unico modo per scoprire di averle. L’adulto ha il dovere di aiutare i ragazzi ad aprire le loro ali per prendere il volo.