L’VII commissione della Camera ha approvato una risoluzione che elimina la possibilità di attività di “propaganda” dell’ ”ideologia gender” nelle scuole; per l’Unione degli Studenti l’attacco ai diritti è chiaro, quando da anni gli studenti chiedono e portano avanti progetti di educazione sessuale, al consenso e all’affettività che nulla hanno a che fare con la propaganda gender di cui parla il governo.
“La propaganda gender non esiste – dichiara Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – il termine viene utilizzato solo per limitare la possibilità di fare formazione e informazione all’interno delle scuole e questo è inaccettabile. Il pericolo di tale risoluzione è che venga sempre di più limitata la possibilità degli studenti di avere gli strumenti necessari ad essere consapevoli, liberi di decidere sui nostri corpi e di essere noi stessi per una paura di superare i concetti di famiglia tradizionale.”
“Da anni gli studenti di tutto il Paese chiedono a gran voce un’educazione sessuale, all’affettività e al consenso che ci formi e sia strumento di diminuzione di eventi di violenza e intolleranza che spesso sono determinati solo da una mancata conoscenza dell’argomento affrontato – continuano gli studenti. “Questa risoluzione non fa che aprire ancora di più le porte all’interno delle scuole di tutto il Paese a quelle associazioni antiabortiste che tutto sono tranne che neutrali, parola utilizzata dalla commissione stessa per giustificare la risoluzione.”
“Gli studenti una proposta concreta ce l’hanno – conclude Martelli – e l’abbiamo costruita insieme e dal basso a partire dalle assemblee all’interno delle scuole fino ad arrivare a quelle nazionali svoltesi negli ultimi anni. Chiediamo a gran voce:
La creazione di un clima inclusivo negli istituti scolastici.
L’istituzione di sportelli psicologici e di consulenza gratuiti, accessibili e inclusivi
Consultori all’interno delle scuole.
La creazione di percorsi specifici di educazione sessuale, all’affettività, al consenso e alle emozioni nelle scuole.
L’approvazione di Carriere Alias e Codice Anti Molestie.
La distribuzione di contraccettivi e assorbenti all’interno della scuola.
Anche per questo il 15 novembre saremo in piazza in tutto il Paese, perché Vogliamo Potere!”
Unione degli Studenti