Sulla base delle prove fornite da Medici Senza Frontiere (MSF) il giudice di Salerno ha stabilito che la nave Geo Barents non ha  contribuito a creare alcuna situazione di pericolo a bordo e che al contrario, le operazione di salvataggio in cui era impegnata erano improcrastinabili. Ha inoltre riconosciuto che la Guardia Costiera Libica era stata preventivamente informata dell’attività di salvataggio.

Il giudice ha inoltre affermato che la semplice richiesta avanzata dalla Guardia Costiera Libica alla Geo Barents di lasciare l’area di soccorso non può essere considerata un coordinamento delle operazioni di salvataggio, poiché non sono state fornite indicazioni su come tali operazioni dovessero essere svolte.

Ha inoltre stabilito che il prolungamento del fermo amministrativo comprometterebbe irreversibilmente il diritto della Geo Barents di svolgere la propria attività di soccorso in mare, impedendole di perseguire i suoi scopi umanitari, in conformità ai principi costituzionali e al diritto internazionale consuetudinario a cui l’Italia aderisce e deve promuovere (art. 117 della Costituzione).

La Geo Barents ha già lasciato il porto di Salerno, pronta per tornare a fare il suo lavoro in mare.